Forum Droghe, l'associazione per la riforma delle politiche sulle droghe, ha pubblicato oggi sul proprio sito un appello di 27 esperti di politiche sulle droghe, attivisti e Ong internazionali che chiedono all’Italia di fermare il provvedimento che vorrebbe vietare la cosiddetta cannabis light. La norma, inserita con un emendamento del Governo al ddl Sicurezza, andrà oggi all’esame dell’aula alla Camera dei Deputati.
L’appello sottolinea come la nuova normativa “produrrebbe il paradossale effetto giuridico di punire con le sanzioni penali e amministrative previste per le sostanze psicotrope anche chi produce o utilizza infiorescenze prive di effetti psicoattivi”, una palese violazione dei principi di proporzionalità, ragionevolezza e offensività del diritto penale ed un “insulto al buon senso e alla scienza”.
L’intervento legislativo, oltre che mettere “fuori legge oltre 13mila lavoratori - per lo più giovani - impiegati nel settore” impedirebbe agli agricoltori “di avere un reddito dall'intera pianta” mettendo così “in difficoltà anche le altre filiere produttive della canapa: alimentare, tessile, bioedilizia, energetica”.
Per gli esperti internazionali “il provvedimento rischierebbe di consegnare i consumatori di “cannabis light” alle narcomafie”. “Le esperienze normative – sottolineano - dimostrano che è meglio regolamentare un mercato piuttosto che mantenerlo - o renderlo - illegale. L'illegalità non fa altro che causare ulteriori danni: non garantisce la qualità delle sostanze e avvicina i consumatori all'ambiente criminale.”
“Val la pena di ricordare – commenta
Leonardo Fiorentini, segretario di Forum Droghe – che le convenzioni internazionali, escludono esplicitamente la canapa industriale – dalla quale si ricava la cannabis light, ndr – dal regime di controllo globale sulle droghe. Lo stesso Testo Unico sugli stupefacenti italiano indica che le coltivazioni provenienti dalle sementi approvate dall’Unione Europea non sono vietate. Anche per questo – conclude Fiorentini – insieme ai firmatari dell’appello chiediamo al Parlamento di ascoltare le tante voci che in queste settimane si sono alzate a difesa della canapa e stralciare la norma dal DdL Sicurezza”.