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QS Edizioni - domenica 30 giugno 2024

Governo e Parlamento

Liste d’attesa. Zampa e Zambito (Pd): “Da Schillaci atto di sfiducia verso il personale sanitario”

di Sandra Zampa e Ylenia Zambito
immagine 12 giugno - "Per il Ministro la colpa è dei medici che non lavorano abbastanza, delle regioni che non effettuano il monitoraggio e non spendono i soldi che gli vengono dati, dei direttori generali incapaci di organizzare il lavoro. Oppure dei cittadini che non disdicono le prestazioni prenotate quando non possono presentarsi. Questo decret mostra la sfiducia dello Stato nei confronti del personale del servizio sanitario pubblico".
Di chi è la colpa? L’intervento che il Ministro Schillaci ha svolto poco fa in commissione sanità al senato per illustrare il decreto legge sulle liste di attesa è sembrato ispirato alla volontà di cercare i colpevoli più che di risolvere i problemi. Per il Ministro la colpa è dei medici che non lavorano abbastanza, delle regioni che non effettuano il monitoraggio e non spendono i soldi che gli vengono dati, dei direttori generali incapaci di organizzare il lavoro. Oppure dei cittadini che non disdicono le prestazioni prenotate quando non possono presentarsi.

Su una cosa conveniamo con lui: il tema delle risorse non è tutto, peccato che servirebbero e qui non ce ne sono.

Da una lettura complessiva del testo e dall’ascolto del Ministro sembra che non si abbia nessuna intenzione di risolvere il problema. La conferma arriva anche dalla previsione di sette decreti attuativi che comporteranno tempi lunghissimi prima di vedere la luce e chissà per quanto tempo le liste di attesa rimarranno così, drammaticamente lunghe.

Ma la nostra critica non si esaurisce certo qui. Più di metà delle misure che il decreto prevede erano già contenute nel piano nazionale liste di attesa del 2019, frutto dell’accordo tra governo e regioni. Il Ministro lo ritiene superato? Anche in quel piano era prevista un’intensa attività di monitoraggio. Allora perché non si mettono a disposizione gli esiti di quell’indagine? E come si pensa di superare le difficoltà riscontrate in occasione di quel monitoraggio? Siamo sicuri che sarà sufficiente accentrare questa attività presso il Ministero scavalcando di fatto le regioni? La Lega non ha niente da dire in merito alla sottrazione di responsabilità e funzioni alle regioni?

Il piano del 2019, finanziato con 400 mln di euro, partiva dal presupposto che le liste non si formano per colpa dei medici e del personale sanitario ma proprio perché il personale è del tutto insufficiente a soddisfare il bisogno. Il decreto di Schillaci annulla anche le garanzie pubblico-privato che invece erano contenute nel piano del 2019 nel momento in cui unificando le agende non dice che fine fanno gli accordi contrattuali pubblico-privato. Vuol dire che si deroga ai tetti di spesa scaricando il costo sulle regioni?

Quanto alle prestazioni aggiuntive, come si fa a fingere di non sapere che non decollano perché non sono sufficientemente incentivanti, che i professionisti della sanità sono in gran parte donne con carichi famigliari importanti, e non si può continuare a chiedere loro straordinari?

Insomma, quel che dal decreto arriva di nuovo sembra più che altro mostrare la sfiducia dello Stato nei confronti del personale del servizio sanitario pubblico. Questo non solo non funzionerà ma temiamo finisca con incentivare ulteriormente la fuga dei professionisti della sanità pubblica verso il privato.

Sen. Sandra Zampa (Pd) e Sen. Ylenia Zambito (Pd)
12 giugno 2024
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