Governo e Parlamento
Pma. In GU le nuove linee guida sulla legge 40. Sì all’impianto dell’embrione anche dopo separazione o morte del partner
Pubblicate oggi in Gazzetta Ufficiale le nuove linee guida sulla legge 40/2004 che in Italia regola la procreazione medicalmente assistita (PMA). Come anticipato nei giorni scorsi da Quotidiano Sanità, il testo che sostituisce quello del 2015, emanato dall’allora ministro Lorenzin, ha lo scopo di “fornire chiare indicazioni agli operatori delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita affinché sia assicurato il pieno rispetto di quanto dettato dalla legge”.
La legge stessa prevede, all’articolo 7, che il ministro della Salute, avvalendosi dell’Istituto superiore di sanità e previo parere del Consiglio Superiore di Sanità, definisca, con proprio decreto, le linee guida contenenti l’indicazione delle procedure e delle tecniche di PMA e che le medesime vengano aggiornate periodicamente, almeno ogni tre anni, in rapporto all’evoluzione tecnico-scientifica. Il testo arriva dunque in ritardo di circa 6 anni e contiene molte novità che derivano in gran parte da sentenze della Corte Costituzionale e da direttive europee in materia. Tra queste, dopo la fecondazione assistita dell’ovulo, il consenso alla procreazione medicalmente assistita non può essere più revocato e così la donna può richiedere l’impianto dell’embrione anche se il partner sia deceduto o se è cessato il loro rapporto.