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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Governo e Parlamento

Senato. Riprende vita il "Ddl Fazio". Potrebbe contenere modifiche al Decreto Balduzzi

immagine 25 ottobre - Come ci aveva annunciato nell’intervista di ieri la senatrice del Pd, Bassoli, il Ddl Fazio sulla sperimentazione clinica (già approvato dalla Camera) sarà il veicolo per ricomprendere quelle modifiche che per motivi di tempo non è stato possibile inserire nel Dl Balduzzi. E così l’esame potrebbe riprendere già dalla prossima settimana.
Torna d’attualità il Ddl Fazio e varrà “usato” come veicolo per introdurre quelle modifiche al decreto del ministro Balduzzi che per motivi di tempo non è stato possibile introdurre in sede di conversione al Senato. Una terza lettura, da parte della Camera, infatti avrebbe rischiato di far dilatare i tempi di approvazione oltre il 12 novembre, termine ultimo di approvazione del decreto sanità, vista anche la concomitanza dell’approvazione del Dl Stabilità.
 
Le proposte di modifica al Decreto Balduzzi, su cui erano trovato d’accordo i relatori Michele Saccomanno (Pdl) e Daniele Bosone (Pd) consistevano in otto emendamenti, sugli oltre 200 presentati, che andavano dalla revisione del capitolo rischio clinico e assicurazioni; la modifica dei Lea con l’inserimento del parto indolore con epidurale anche per abbattere il l’elevato numero dei parti cesarei; il problema dei precari, il cui mancato rinnovo rende difficilmente gestibile l'assistenza sanitaria anche in termine di qualità dell’offerta delle strutture ospedaliere; la revisione del prontuario farmaceutico e i farmaci off label.
 
Il Ddl Fazio, sperimentazione clinica e riforma degli ordini delle professioni sanitarie, approvato dalla Camera a fine settembre 2011, è da circa un anno all’attenzione della Commissione Igiene e Sanità del Senato che in questo arco di tempo ha svolto una serie di audizioni. Ieri il ministro Balduzzi in Commissione Sanità del Senato, chiedendo di non fare modifiche al sue decreto per i motivi di tempo che abbiamo detto, ha però suggerito ai membri della Commissione di “recuperare gli argomenti più importanti e condivisi” nel ddl Fazio.
 
Questa soluzione sembra sia stata accettata dalla Commissione che avrebbe scelto, per accorciare i tempi di approvazione, la forma deliberante, vale a dire cioè con voto solo in Commissione senza passare dall'Aula.
 
Oggi il presidente della Commissione, Antonio Tomassini, Pdl ha annunciato che l’esame del Ddl Fazio riprenderà la prossima settimana e che andrà comunque rivisto e asciugato perché alcuni argomenti sono già stati assorbiti dal decreto sanità, mentre alcune parti contenenti deleghe vanno trasformate in emendamenti completi per consentire la deliberante.
 
Adesso i Gruppi hanno la facoltà di manifestare, entro 48 ore, la disponibilità all'eventuale trasferimento in sede deliberante del Ddl e comunque per chiedere la deliberante serve l’unanimità.
 
Quello che prevede, in estrema sintesi, il Ddl Fazio
In tema di sanità elettronica, arriva il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) che conterrà informazioni socio-sanitarie relative ai pazienti. Già alcune regioni lo sperimentano. Il fascicolo potrà essere utilizzato per motivi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, di studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico.
Ci sarà poi un tavolo con le Regioni per l’implementazione e l’omogeneizzazione sul territorio nazionale delle attività di telemedicina e di teleconsulto.

Si dovranno rivedere le disposizioni in materia di sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano e riordinare e ridurre le disposizioni vigenti, individuare centri autorizzati alla sperimentazione, ridurre il numero dei comitati etici che danno pareri in materia.

La norma prevede poi la riforma degli ordini delle professioni sanitarie di medico chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista, con un occhio in particolare agli aspetti disciplinari e ai provvedimenti successivi ai casi di mala sanità.
Odontoiatria la specializzazione non sarà più requisito per l'acceso al Ssn.
Divieto di convenzioni tra farmacie e medici e veterinari Medici e veterinari, in quanto abilitati alla prescrizione di farmaci, non possano operare all’interno della farmacia, né con essa avere convenzioni per la partecipazione agli utili. Sanzioni per chi trasgredisce da 20mila a 100mila euro.
Le strutture sanitarie dovranno adottare sistemi di gestione degli eventi avversi (i casi di cosiddetta malasanità), mettere in campo strumenti per la gestione e la prevenzione del rischio clinico, fare formazione per il personale e rendere conto alle rispettive regioni di “incidenti” avvenuti al loro interno.

Infine i medici specializzandi potranno completare l’ultimo biennio del loro percorso all’interno delle aziende del Ssn. Ci vorrà prima un accordo Stato-Regioni. Lo stesso accordo dovrà definire cosa potranno fare gli specializzandi. L’inserimento dei medici in formazione specialistica nelle aziende del Servizio sanitario nazionale avverrà su base volontaria.
25 ottobre 2012
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