“Lacunoso in diversi punti”. Questo il verdetto della commissione Specialistica ambulatoriale interna del Sindacato dei Medici Italiani (Smi) sul decreto Balduzzi.
"Non fa chiarezza, per esempio, sullo punto centrale della cosiddetta continuità dell’assistenza: l’attività h24 resta competenza pubblica o vengono coinvolti altri soggetti (privati); quali figure mediche espleteranno e come (quali sono le professionalità interessate) il servizio; come avverrà il potenziamento strutturale e tecnologico e a quale modello si farà riferimento su scala nazionale e, infine, quali risorse verranno messe in campo”, spiega la commissione, che si dice “disponibile a contribuire su diverse questioni: sull’integrazione sul territorio, in particolare per le patologie dedicate, e ad assicurare una migliore assistenza che non snaturi la mission della Specialistica Ambulatoriale Interna nell’ambito delle ore di servizio”.
Lo Smi chiede, però, che si fissino le priorità, tra cui: il potenziamento tecnologico; le risorse economiche certe; che tale progetto si realizzi in poliambulatori del Servizio Sanitario Pubblico; la pubblicazione di ore dedicate per l’h24, laddove necessarie, al fine di potenziare l’assistenza territoriale.
Ecco gli emendamenti al Decreto Balduzzi proposti dallo Smi, che saranno ufficialmente presentati lunedì in un documento complessivo con tutte le proposte Smi sulle cure primarie.