Governo e Parlamento
Giorgia Meloni alla Camera. Covid: “Non replicheremo mai misure liberticide”. Aborto e diritti: “Vedremo, alla prova dei fatti, chi mentiva e chi diceva la verità”
Stamattina l'attesissimo primo discorso in Parlamento del neo premier Giorgia Meloni sul quale in serata si è votata la fiducia arrivata con 235 voti favorevoli e 154 contrari.
Meloni ha toccato moltissimi temi (vedi discorso integrale) ma non la sanità che è stata completamente assente nelle dichiarazioni programmatiche del neo presidente del Consiglio.
Unico acceno indiretto alla sanità quello fatto verso la fine del suo intervento sulla gestione della pandemia Covid per la quale Meloni ha speso parole molto dure di critica all'operato dei Governi che l'hanno preceduta (anche se non ha fatto nomi) e in particolare contro quello che ha definito come "metodo che non replicheremo in nessun caso" anche qualora dovessimo trovarci di fronte a "nuove ondate o nuove pandemie".
“Di libertà - ha esordito Meloni - molto si è discusso in epoca di pandemia. Il COVID è entrato nelle nostre vite quasi tre anni fa e ha portato la morte di oltre 177 mila persone in Italia. Se siamo usciti al momento dall'emergenza è soprattutto merito del personale sanitario, della professionalità e dell'abnegazione con le quali ha salvato migliaia di vite umane. A loro, ancora una volta, va la nostra gratitudine. E con loro il mio ringraziamento va ai lavoratori dei servizi essenziali, che non si sono mai fermati, e alla straordinaria realtà del nostro Terzo settore, rappresentante virtuoso di quei corpi intermedi che consideriamo vitali per la società”.
“Purtroppo - ha proseguito - non possiamo escludere una nuova ondata di COVID o l'insorgere in futuro di una nuova pandemia, ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti. L'Italia ha adottato le misure più restrittive dell'intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche; nonostante questo, è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa decisamente non ha funzionato e, dunque, voglio dire, fin d'ora, che non replicheremo in nessun caso quel modello”.
“L'informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione in tutti gli ambiti e l'ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa. Soprattutto, se si chiede responsabilità ai cittadini, i primi a doverla dimostrare sono coloro che la chiedono”, ha aggiunto il premier che sul tema ha concluso sottolineando come “occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica: lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori”.
Un accenno poi alle polemiche sull'aborto. “Vedremo, alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni”, ha chiosato Meloni.
E infine un richiamo all’autonomia differenziata. “Intendiamo dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata già avviato da diverse Regioni italiane secondo il dettato costituzionale e in attuazione dei principi di sussidiarietà e solidarietà, in un quadro di coesione nazionale”, ha detto il presidnete del Consiglio.