Governo e Parlamento
Ddl non autosufficienza. Monsignor Paglia: “È un passaggio di consegne al nuovo Governo”
di D.P.Forte della recente approvazione, nell’ultimo consiglio dei Ministri del Governo Draghi, della legge delega sulla non autosufficienza, mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, ha presentato oggi alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma “L’età da inventare: la vecchiaia tra memoria ed eternità”.
Nella conversazione con Gaia Tortora, la giornalista che ha moderato l’evento, sono emerse le proposte scaturite dal lavoro della Commissione e un’importante riflessione sulla rivoluzione culturale necessaria per far tornare la popolazione anziana, il 23% degli italiani, una risorsa.
“In Italia ci sono circa 3 milioni di anziani non autosufficienti, oltre un milione sono assistiti dalle famiglie, 1,3 milioni di anziani non autosufficienti vivono invece soli e solamente 280mila di loro sono assistiti in RSA pesando per 12 miliardi l’anno sulle casse dello Stato” spiega mons. Paglia “È evidente che il modello attuale non funzioni: non sarebbe possibile, né eticamente né economicamente affrontare il tema della non autosufficienza basandosi sul modello delle RSA. Bisogna ripensare l’assistenza domiciliare: oggi “assistenza domiciliare” significa 17 ore di assistenza infermieristica annue.
Il lavoro di questo anno della Commissione ha richiesto la caparbietà di superare le distanze tra sanitario e sociale, pubblico e privato, superare i regionalismi ed evitare la dispersione delle risorse negli “ospedali di comunità” – prosegue mons. Paglia – Il disegno di legge delega supera tutto questo per arrivare a parlare di assistenza domiciliare integrata e continuativa. In questo senso l’approvazione della legge delega, ultimo decreto, dell’ultimo Consiglio dei Ministri del Governo Draghi, è stato un segno del passaggio di consegne al nuovo Governo.
Ma per ottenere questo risultato è necessaria una rivoluzione culturale: la vecchiaia è una risorsa, il sostegno dei nonni ai figli, a loro volta genitori, vale in termini economici l’equivalente di una finanziaria. Inoltre i nonni, in una società anaffettiva con genitori distanti a causa di impegni di una vita lavorativa frenetica sono una risorsa culturale.
Dobbiamo ricreare le relazioni: la società è come un edificio di quattro piani, bambini, giovani, adulti e anziani sono interdipendenti, bisogna creare scale e ascensori che mettano in relazione queste fasce di popolazione e osservare che la società esiste per difendere i bambini e gli anziani, che entrambi hanno bisogno di aiuto.
In questo senso stiamo promuovendo un consorzio di comuni nel Lazio dove abbiamo contato 1800 anziani non autosufficienti e circa 700 neet i quali, con un corso di formazione da OSS di appena 8 mesi, potrebbero collaborare gli uni per ottenere l’assistenza di cui hanno bisogno, gli altri per trovare un’occupazione sempre più essenziale. Inoltre abbiamo promosso attività per la riscoperta delle attività artigianali per un passaggio generazionale di queste competenze e altri progetti ancora.
“L’età da inventare” (titolo del libro n.d.r) è proprio questo: integrare fantasia, volontà politica e l'impegno di tutti per trasformare l'assistenza agli anziani.
Infine – conclude mons. Paglia – tornando alla metafora dell’edificio: non bisogna dimenticare le fondamenta, ossia i nove mesi di gestazione prima della nascita e le politiche per aiutare la vita, e la terrazza, ossia l’Oltre: noi stessi sacerdoti non ne parliamo più ma tutte le culture hanno avuto la prospettiva di una vita dopo la morte e aver perso questa visione verso l’Oltre è un problema cruciale.”
D.P.