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QS Edizioni - domenica 30 giugno 2024

Governo e Parlamento

Decreto Balduzzi. Regioni al lavoro sul testo

immagine 4 settembre - Aperta stamani la Conferenza straordinaria delle Regioni sul Decreto Balduzzi. Tuttavia, ha spiegato il vicepresidente Iorio, il testo inviato dal ministero "non è definitivo". La discussione di oggi, quindi, non potrà che essere "parziale". Tra i nodi da sciogliere, il costo sulle Regioni della riforma delle cure primarie.
Work in progress sul Decreto Balduzzi. I tecnici del ministero e quelli delle Regioni stanno infatti lavorando per redigere un testo di legge che possa soddisfare entrambe le parti. Molti, infatti, i dubbi sollevati dalle Regioni sulle prime bozze del provvedimento elaborate dal ministro della Salute.
 
Quello a cui ora stanno lavorando le Regioni, riunite da stamani in seduta straordinaria monografica, ma senza la presenza del presidente Vasco Errani, è un nuovo testo "informale" che il ministero ha riveduto e corretto anche sulla base delle osservazioni presentate dalle Regioni, che ieri hanno incassato le proteste dei medici dipendenti e convenzionati. Osservazioni dei tecnici del ministero (non sono state prese in considerazione i cinque articoli aggiuntivi presentati dalle realtà locali) sulle quali le Regioni stanno operando per arrivare  ad una proposta definitiva, senza nascondere le proprie preoccupazioni sui contenuti e sul futuro del decreto.
 
“Non siamo contrari al Decreto sanità, ma siamo preoccupati per il raggiungimento dei suoi obiettivi. Restano problemi di sostenibilità finanziaria della riforma” ha detto il governatore del Molise, Michele Iorio, che è anche vicepresidente delle Regioni, a margine della Conferenza delle Regioni e Province Autonome che ha presieduto. 

“Oggi - ha aggiunto Iorio - discuteremo del decreto sanità in maniera parziale poiché il decreto  in formazione e non è ancora chiaro quale sarà il testo definitivo. Stiamo lavorando in progress dando pareri su alcuni aspetti”.

Tra i nodi da sciogliere, ha ricordato Iorio, “la riforma degli studi medici di famiglia per i problemi di sostenibilità che questa comporterebbe anche per la particolarità dei territori, che non sono tutti uguali”.
4 settembre 2012
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