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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Governo e Parlamento

Aifa: pronta la proroga di Cts e Cpr fino al 31 dicembre 2022

di G.R.
immagine 17 giugno - Ad occuparsene sarà un emendamento del relatore al Dl Pnrr che, in vista della scadenza al prossimo 30 giugno dei due organismi, prorogherà ulteriormente la loro durata in carico fino alla fine dell'anno. In questo modo si potrà continuare a garantire la piena operatività dell'Aifa mentre si continuano a portare avanti i lavori per la riforma dell'Agenzia. L’EMENDAMENTO

Un emendamento del relatore al decreto per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), presso le commissioni Affari costituzionali e Istruzione del Senato, prorogherà la durata in carica dei membri della Commissione tecnico scientifica e del Comitato Prezzi e Rimborsi dell'Agenzia italiana del farmaco.

La loro durata in carica scadrà infatti il prossimo 30 giugno. Grazie a questo emendamento i due organismi, fondamentali per far marciare l’Agenzia che approva e vigila sui farmaci in commercio nel nostro Paese, dureranno in carica fino al 31 dicembre 2022. Si potrà così continuare a garantire la piena operatività dell'Aifa mentre si continuano a portare avanti i lavori per la riforma dell'Agenzia.

Come avevamo anticipato, i nodi ancora da sciogliere sono diversi. Un aspetto su cui paiono tutti d’accordo è quello di unificare Cts e Cpr in un’unica commissione che quindi possa valutare congiuntamente l’efficacia dei prodotti a livello scientifico e quantificarne i prezzi. Sul punto però non pare ci sia accordo sul fatto che i componenti debbano avere l’esclusività (ovvero lavorare solo per Aifa) o invece possano mantenere, come accade ora, anche altri ruoli per esempio nelle amministrazioni regionali.

Altro tema caldo è quello del Cda. In ballo c’è l’ipotesi di allargarlo magari anche con l’ingresso di membri indicati dal Mef (oggi i membri, oltre al presidente, sono quattro di cui due indicati dalle Regioni e due dal Ministero della Salute).

Sempre sul Cda c’è poi l’ipotesi di rafforzarne i poteri per esercitare più controllo sul Direttore generale, allo stato attuale vero dominus dell’Agenzia.

Ma tra le ipotesi circolate in questo periodo c’è anche quella della riforma della nomina del Direttore generale. Oggi questa avviene con decreto del Ministro della Salute, sentita la Conferenza Stato Regioni mente si vorrebbe che il DG fosse nominato d’intesa della Conferenza Stato Regioni e con una sola possibilità di rinnovo così come accade per Agenas. E sempre sul Dg c’è anche chi chiede di eliminare lo spoil system anche se l’ipotesi appare molto complicata da realizzare, soprattutto a fine legislatura.

17 giugno 2022
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