Governo e Parlamento
Zampa e Carnevali (PD): “Raccolto appello per sostegni ad assistenza socio-sanitaria”
“Abbiamo raccolto l’appello di chi lavora per garantire più di 400 mila posti di residenzialità insieme a servizi semiresidenziali e progetti a sostegno della domiciliarità, con oltre 350 mila addetti. Siamo convinte che il sistema salute nel suo complesso e le riforme che si stanno realizzando, debbano considerare queste realtà come parte integrante del sistema e delle comunità. Esse stanno affrontando però una fase difficilissima che la pandemia e l’emergenza energetica hanno ulteriormente aggravato. Serve quindi inserire queste realtà tra coloro che possono beneficiare di aiuti economici, come previsto nel DL Aiuti".
Così oggi Sandra Zampa, responsabile del dipartimento PD Salute e Elena Carnevali, che nel Pd ha la delega di settore ad un incontro con tutte le associazioni e le realtà cooperative del settore dell’assistenza socio-sanitaria.
"Dobbiamo farci carico – hanno aggiunto Zampa e Carnevali - della carenza delle professionalità oltre che della disomogeneità di standard gestionali richiesti dalle leggi regionali. Serve da tempo una cornice nazionale di riferimento e un quadro omogeneo di standard di accreditamento che permetterà anche un migliore controllo della qualità. Occorre inoltre agire sul rafforzamento quantitativo e qualitativo delle professioni necessarie e delle risorse per i rinnovi dei contratti. Con un sistema tariffario fermo nella maggioranza delle regioni da più di 10 anni e gli effetti inflativi in atto, diventa una missione impossibile garantire la sostenibilità finanziaria”.
"È bene ricordare che molte di queste strutture – hanno aggiunto Zampa e Carnevali - sono state realizzate dalla generosità delle comunità come le Ipab e, giustamente, non vorrebbero agire sulla leva di aumento delle rette per evitare ricadute sulle famiglie".
"Siamo convinte – hanno concluso - che il rafforzamento dell’assistenza primaria, territoriale e domiciliare, oltre alla riforma della non autosufficienza, non possano prescindere dalle professionalità, dalla cultura e dalle molte esperienze positive che queste realtà hanno saputo realizzare creando un sistema integrato di servizi la cui perdita sarebbe un impoverimento per i cittadini”.