Per la Lila il comportamento del ministro non fa altro che "rispolverare ammuffiti e pretestuosi dibattiti". Secondo la lega italiana per la lotta contro l’aids, "l'umiliazione che ancora devono subire le persone ingiustamente discriminate da chi, a tutti i livelli, agisce sulla base del moralismo e delle ideologie e ignora l'evidenza scientifica, cosa grave, e impedisce di avviare politiche di prevenzioni realmente efficaci". "Era questo il centro del dibattito della Conferenza sull’ Aids di Vienna, ma l’Italia non è presente, e si vede".
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha immediatamente risposto precisando che "il volontariato è un bene prezioso che il Governo non intende reprimere, ma che anzi, vuole incentivare e mettere a sistema". Dopo aver chiarito che, in merito al problema sorto, si sta cercando di risolvere la situazione senza strumentalizzazioni e con la massima trasparenza, ha concluso ribadendo che richiederà “al Consiglio Superiore di Sanità di audire i rappresentanti delle Associazioni e dei medici per giungere ad un quadro normativo che garantisca gli ammalati e i donatori nel rispetto delle norme vigenti”.
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G.R.