Il presidente della Toscana ce lo
aveva anticipato la settimana scorsa. E oggi uno “scoop” del
Sole 24 ore conferma la notizia. Il Governo ha intenzione di tagliare con l’accetta la spesa per i beni e servizi “non sanitari” e cioè mense, pulizie, manutenzione di ospedali e affini, per un totale di 3,2 miliardi.
Ci raccontava infatti Rossi che al primo incontro “tecnico” con l’Economia sulla spending review, svoltosi a Roma la settimana scorsa, il Governo aveva consegnato alle Regioni un documentone analitico, Asl per Asl e ospedale per ospedale, di tutte le spese per i beni e servizi non sanitari. E i dati mpresentavano forti difformità tra una regione e l'altra.
La sensazione di Rossi, e ora i conti svelati dal quotidiano di Confindustria lo confermano, era che vi fosse una precisa volontà del Governo di tagliare quei settori con la pura logica del prezzo più basso. Senza alcuna analisi di qualità e appropriatezza.
“Pensano che non si tratti di beni sanitari”, ci aveva detto il presidente toscano. Ma non è così, perché “alimentazione, pulizia e manutenzione sono voci integranti della qualità sanitaria di una struttura”, ci spiegava.
E poi il problema dei problemi. Da quei dati sorprendentemente ne esce penalizzato il Centro Nord che presenta costi più alti per la nutrizione dei ricoverati, la pulizia dei locali e la manutenzione. E infatti, svela sempre il
Sole 24 ore, è proprio al Centro Nord che toccherebbero i tagli più alti (quasi l’80% dell’intera somma).
E per Rossi questa è la prova che c’è qualcosa che non va nei conti effettuati dai tecnici dell’Economia e del commissario Bondi. “Attenzione, dove c’è un prezzo troppo basso, oltre che un problema di qualità potrebbe essercene anche uno di trasparenza negli appalti. Non vorrei, un domani, scoprire similitudini pericolose e imbarazzanti con la vicenda degli smaltimenti dei rifiuti…”. Lui non lo dice apertamente, ma lo diciamo noi. Il timore di infiltrazioni malavitose negli appalti e nelle forniture a fronte di una drastica riduzione a tavolino dei prezzi base delle gare d’appalto, è evidentemente avvertito da chi governa il settore.
E anche per queste ragioni le Regioni hanno chiesto di procedere a una nuova valutazione dei costi del settore. Ma per il momento non sembrano aver convinto il Governo.
I tagli alla spesa per beni e servizi
non sanitari, dati in milioni di euro
Regioni Risparmi
Lazio 579.483
Lombardia 495.878
Veneto 445.742
E. Romagna 227.562
Piemonte 213.763
Campania 195.800
Toscana 191.431
Sardegna 140.660
Liguria 105.206
F.V. Giulia 101.387
Puglia 84.077
Abruzzo 75.983
Umbria 74.928
Marche 64.469
Bolzano 48.575
Sicilia 45.859
Trento 43.699
Calabria 35.288
Valle d’Aosta 35.586
Basilicata 22.103
Molise 11.121
Italia 3.237.600
Fonte: Il Sole 24ore