6 luglio -
"È accaduto quello che si sapeva: la Regione Veneto continua a dire che è a favore delle vaccinazioni ma non è d'accordo sull'impostazione del governo su cui tutte le altre Regioni - tranne la Valle d'Aosta, con una posizione ancora differente - concordano. La stragrande maggioranza è dunque a favore, comprese Lombardia e Liguria. È assolutamente legittima la posizione del Veneto, anche nel fare ricorso, ma risulta incomprensibile". Cosi' il presidente della Conferenza delle Regioni,
Stefano Bonaccini.
"Questa questione è troppo importante per non dover vedere il ritorno dell'obbligo vaccinale - ha aggiunto Bonaccini -. Ho sempre detto: non è tollerabile che nel 2017 si possa aver paura di ammalarsi o peggio di malattie di cui avevamo perduto memoria".
Bonaccini ha ricordato che c'è l'obbligo della vaccinazione anche per gli operatori sanitari e che il Mef ha garantito che vi è la copertura economica per la parte dei vaccini: "Quando vi fu l'aumento del Fondo sanitario di poco meno di 2 miliardi, si disse che una parte di quei fondi sarebbe dovuta andare per le
vaccinazioni". infine, sul passaggio da 12 a 10 vaccinazioni obbligatorie: "Sono scelte solo di tipo tecnico, insomma il principio dell'obbligo vaccinale si è ormai affermato".
Parere contrario della Valle d'Aosta. "La Valle d'Aosta ha espresso parere contrario al decreto pur nella convinzione della bontà dell'introduzione dell'obbligo delle vaccinazioni per la protezione che viene data alla popolazione rispetto a malattie oggi prevenibili. Il parere è motivato dal fatto che non è stata contemplata un'opera di sensibilizzazione nei confronti del Governo di riduzione delle pesanti misure coercitive previste: mi riferisco alle questioni sulla potestà genitoriale e alle segnalazioni alla procura della Repubblica: sono misure secondo noi sproporzionate", ha spiegato il governatore della Valle
d'Aosta,
Pierluigi Marquis, al termine della Conferenza delle Regioni.
Inoltre la Valle d'Aosta è contraria perché non è stato approvato un emendamento che prevede la messa a disposizione dei proventi derivanti dalle sanzioni che vengono comminate a favore dell'attività di formazione e informazione che vengono attuate fatta in Valle d'Aosta. La Regione verrebbe esclusa da questi fondi. "Non abbiamo intenzione di presentare ricorso ma abbiamo voluto dimostrare la nostra posizione che deriva anche da una risoluzione approvata dal Consiglio regionale", ha concluso Marquis.
E il Veneto annuncia: "Presenteremo il ricorso ad ore". "Il ricorso è già scritto e sarà presentato a ore", ha annunciato il presidente della Regione
Veneto,
Luca Zaia, al termine dei lavori della Conferenza. "Il Veneto non è contro i vaccini ma va avanti con il ricorso perché siamo convinti che la
coercizione e questa forma di obbligo creeranno ancora di più l'abbandono vaccinale", ha spiegato Zaia, dopo aver votato contro al parere sul decreto.
"La Regione Veneto - ha aggiunto - è l'unica in Italia a non avere un modello di obbligo vaccinale, ma un obbligo di discutere con i genitori e le famiglie ed è un modello concordato col ministero della Salute. E' un modello che hanno altri 15 paesi europei, tra cui la Germania, la Spagna, il Regno Unito e molti paesi del nord Europa".