1 marzo -
“La Legge perfetta non esiste. Cominciamo da questo punto. A meno che qualcuno sia convinto della perfezione della condizione umana (sono gli uomini che scrivono e promulgano o abrogano le leggi) e i medici sono i primi a conoscerne professionalmente la fragilità… qualsiasi legge, perché fatta da uomini, è da considerarsi come tale”, commenta
Biagio Papotto della Cisl Medici.
“E questa piccola premessa, che ai più parrà ovvia, è invece il fulcro attorno a cui deve ruotare anche il giudizio della legge approvata ieri dal Senato della Repubblica. Non una legge perfetta, non una legge che ha visto consenso clamoroso in aula, non una legge che consente la totale sintonia del rapporto medico-paziente e che lascia al professionista tutta la concentrazione necessaria per dedicarsi al proprio lavoro soltanto secondo scienza e coscienza. No. Non sarà così. E in ogni caso non sarà subito così”, aggiunge Papotto.
“Ci saranno ancora miopi tagli, dannosi interventi lineari che impediranno la medicina di cui abbiamo bisogno. Siamo laureati in medicina, non in legge - continua Papotto - e vogliamo esercitare la nostra professione in totale serenità, con animo sgombro da ansie”.
“Ci sarà ancora molto da fare per garantire agli italiani un SSN degno della capacità e della tradizione delle nostre scuole mediche e dei professionisti che vi si formano. Però oggi, finalmente, è stato segnato un punto importante verso un progresso di civiltà che come CISL Medici, assieme anche a molte sigle di colleghi, esigevamo da troppo tempo”, ha detto ancora il segretario della Cisl Medici.
“Ci sarà tempo per approfondire l’esame del testo ed intervenire con i necessari aggiustamenti ed affinamenti - ha concluso Papotto - ma questo è un buon giorno”.