1 marzo -
"La nostra legge per la sicurezza delle cure è un grande traguardo ed un nuovo inizio per tutti i cittadini ed i lavoratori dei servizi sanitari e socio-sanitari. Rappresenta un forte impegno delle istituzioni sanitarie per far crescere i diritti delle persone ad offrire cure sicure e di qualità su tutto il territorio nazionale, garantendo la giusta serenità ai professionisti che rispettano le buone pratiche, contribuendo al loro sviluppo ed aggiornamento. Apre nuove sfide per rendere più efficiente il servizio sanitario, risparmiando i costi di prestazioni non necessarie e talvolta dannose, a vantaggio di percorsi ispirati alle linee guida di provata evidenza da attualizzare nei contesti organizzativi del nostro Ssn". Questo il commento di
Tommaso Bellandi, responsabile WHO collaborating centre on human factors and communication for patient safety.
"L'augurio è di aprire un cammino che ci porti a costruire servizi integrati e centrati sui bisogni delle persone assistite, in cui la sicurezza sia la soglia sotto la quale non si può scendere e la qualità l'obiettivo da perseguire, liberando risorse per investimenti necessari alla prevenzione dei rischi ed alla promozione del valore delle cure in tutte le fasi della vita. Il mondo ci guarda, perchè questa legge è la prima di un Paese del G8 espressamente dedicata alla sicurezza delle cure ed ispirata ai documenti di indirizzo delle più importanti istituzioni scientifiche internazionali. Grazie alla traduzione della legge, che abbiamo fatto circolare sulla global community dell'Oms, abbiamo già ricevuto i complimenti, tra gli altri, di
Basia Kutryba, presidente dell'expert group on patient safety dell'Unione Europea, di
Liam Donaldson, inviato speciale dell'Oms per la sicurezza delle cure e di
Albert Wu, professore di sanità pubblica alla Johns Hopkins University", conclude.