16 novembre -
“Questa mattina a Roma il Ministro della Salute Lorenzin ha incontrato i Sindacati dell’Area della Medicina Convenzionata che avevano sollecitato chiarimenti sul finanziamento disponibile in Bilancio per il rinnovo dei contratti del personale medico convenzionato con il Sistema sanitario nazionale. Grande è stata la delusione del Presidente della nostra Federazione G. Gullotta e quindi di tutti noi nell’apprendere l’esigua entità dei fondi vincolati ,analogamente a quanto previsto per l’Area della dipendenza ,per il rinnovo dei contratti dei medici convenzionati”. Così in una nota la
Federazione Cipe-Sispe-Sinspe dopo la riunione al Ministero.
“Il Ministro – si evidenzia - avrebbe sì elaborato un emendamento che verrà presentato in tempi brevi e che prevede ”risorse vincolate “ ma, a meno di un miracolo finanziario di moltiplicazione dei pani e dei pesci (sul quale non ci sentiamo autorizzati a sperare !!) l’entità di tali risorse sarebbe talmente irrisoria da far apparire gli 80 euro elargiti dal Governo Renzi ai lavoratori e tanto enfatizzati in campagna elettorale, uno sperpero generoso”.
“Ci sorprende – evidenzia la Federazione - la soddisfazione con cui altre sigle sindacali hanno accolto le promesse del Ministro e le sue rassicurazioni verbali: Budget di circa un miliardo di euro per circa 100.000 medici generosamente elargibili dopo 6 anni di attesa! In pratica meno dell’1%!”.
“Considerando – continua la nota - che nel 2015 soltanto di ENPAM abbiamo subito un prelievo dell’1% salito al 2% nel 2016 ed in continuo aumento per ogni anno futuro, nel 2017 avremo nella migliore delle ipotesi una passività del 2% …..Come potremmo dichiararci soddisfatti? E tutta questa generosa elargizione sarà subordinata alla firma di un contratto che definiremmo eufemisticamente capestro e che ci imporrà una maggior mole di lavoro ,di adempimenti burocratici e di responsabilità oltre che un inevitabile aumento di costi di produzione del reddito ,come ha voluto sottolineare il Presidente Azzaro nel suo intervento. Intervento nel quale ha inoltre espressamente chiesto al Ministro di vigilare affinché non ci siano macroscopiche differenze di qualità nell’assistenza sul territorio nazionale”.
“Sarebbe inaccettabile – conclude la Federazione - che i bambini / cittadini italiani venissero discriminati in bambini di serie A B o C in funzione del luogo di nascita ! Non crediamo siano necessari ulteriori commenti. Risparmiamo almeno le parole”.