9 novembre -
"Un grande uomo di scienza che ha contribuito in maniera decisiva alla crescita dell’oncologia non solo italiana. Il Professor Umberto Veronesi lascia un’immensa eredità. Fu uno dei primi a dare importanza alla qualità di vita dei pazienti oncologici, che oggi rappresenta uno dei parametri essenziali per valutare l’efficacia delle terapie. E fu uno dei primi a occuparsi di prevenzione e corretti stili di vita, oggi considerati l’arma fondamentale nella lotta contro il cancro. Il suo contributo è stato decisivo, ci auguriamo di poter raccogliere il suo testimone per continuare le sue battaglie”. Carmine Pinto, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), ricorda così il Professor Veronesi scomparso ieri sera a Milano.
“Nel 1973 fece parte del gruppo di pionieri che fu tra i fondatori della nostra Società scientifica proprio nel capoluogo lombardo – continua Pinto -. Da allora l’Oncologia medica italiana ha ottenuto risultati decisivi grazie anche al suo continuo e instancabile impegno per la ricerca, senza mai dimenticare l’umanizzazione delle cure e il ruolo svolto dalla relazione medico-paziente. È stato un precursore, molti dei progressi terapeutici in importanti patologie come il tumore del seno derivano da sue ricerche: fu il primo in Italia a parlare di quadrantectomia, cioè di asportazione chirurgica di un solo quadrante della mammella, in un periodo in cui il dogma era costituito dalla mastectomia. Altrettanto importante è stato l’aver messo a disposizione dei pazienti e della loro possibilità di cura l’impegno mediatico perché questa malattia avesse l’attenzione che meritava e al contempo perché la parola ‘cancro’ non fosse più bandita ma diventasse argomento di dibattito e confronto. Nel 2013 abbiamo conferito al prof. Veronesi il ‘premio Aiom alla carriera’ proprio in occasione del 40° anniversario della fondazione di Aiom. Organizzeremo un incontro nazionale per ricordare i suoi insegnamenti”.
9 novembre 2016
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