1 luglio -
"Sul turnover e assunzioni nel comparto medico-sanitario il ministero della Salute parla molto, fa distinguo e scarica parte delle responsabilità sulle Regioni ma, alla prova dei fatti, siamo ancora fermi al palo. Una situazione intollerabile: a 13 anni dall’entrata in vigore della disciplina europea sull'orario di lavoro nel comparto sanitario, l’Italia non ha assunto uno straccio di contromisura per compensare la cronica carenza di personale”. Lo affermano i deputati M5S in commissione Affari Sociali commentando l’odierna risposta del ministero della Salute, nella persona del sottosegretario Vito De Filippo, all’interpellanza urgente presentata da Vega Colonnese e Silvia Giordano.
“Questa totale assenza di politiche di rilancio, oltre a causare disservizi e gravi difficoltà per chi deve lavorare in questo contesto, determina a una deriva che, come abbiamo sempre affermato, questo governo sostiene e promuove: l’indebolimento del Ssn, abbandonato a se stesso, è funzionale alla sempre maggiore 'migrazione' della sanità verso il privato. E’ passato ormai un anno da quando la nostra mozione sullo sblocco del turn over è stata approvata, anche della maggioranza, ma non è stata messa in campo alcuna azione. Mentre il personale medico supera ormai i 50 anni di età media, continua però il ricorso indiscriminato ai contratti atipici, determinati e alle agenzie interinali. Se il governo non avesse bocciato in Stabilità la nostra proposta di Piano assunzionale di 3 mila medici e infermieri, a quest'ora non pochi problemi sarebbero già stati risolti", prosegue il M5S.
"Il comma 543 della Legge di stabilità aveva fissato al 29 febbraio 2016 il termine entro il quale si sarebbe dovuto procedere a determinare le tempistiche per i concorsi per le nuove assunzioni. Sempre entro quella data, le Regioni avrebbero dovuto definire il piano concernente il fabbisogno di personale. Niente di tutto questo è stato fatto o completato. Tra l’altro, rispetto al fabbisogno, alcune Regioni hanno fatto richiesta di lavoro flessibile, la qual cosa non è certo una risposta adeguata rispetto alle migliaia di nuove assunzioni di cui invece avrebbe bisogno il comparto sanitario. Infine, il tentativo di smarcamento del governo rispetto alle Regioni commissariate è assolutamente inaccettabile: non è possibile scaricare tutte le responsabilità rispetto al blocco del turnover sugli enti locali quando questi sono stati sottoposti a vincoli e controlli proprio dallo Stato Centrale”, concludono i deputati pentastellati.
1 luglio 2016
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