8 giugno -
“Mi sarei aspettato dal Ministro Calenda un avvio diverso. Un ministro dello sviluppo economico che entra in “ruolo” solo nelle fasi finali del Ddl Concorrenza, secondo il mio modesto modo di vedere non può chiudere la partita contento del risultato”. Così il presidente delle Libere Parafarmacie Italiane Ivan
Giuseppe Ruggiero commenta gli esiti dell’ultimo incontro, dove erano presenti i ministri dello Sviluppo economico,
Carlo Calenda, e dei Rapporti con il Parlamento,
Maria Elena Boschi.
Per Ruggiero il Ministro “dovrebbe iniziare il suo mandato, con l'analisi di tutto quello che è accaduto in commissione Industria al Senato e nelle fasi precedenti del Ddl Concorrenza e non limitarsi solo alle fasi finali.
E in questo senso il presidente delle LPI chiede “di riammettere nel testo gili oltre 100 emendamenti presentati e che riguardavano lo sviluppo del Ns Paese attraverso le Parafarmacie. Gli stessi emendamenti stralciati, tutti, dalla commissione Industria al Senato e che il nuovo Ministro dovrebbe essere messo a conoscenza per dare anche una sua attenta valutazione. Il neo Ministro non può non conoscerli e non valutarli”.
“La nostra – sottolinea Ruggiero - è una richiesta di Diritti, e non accettiamo che le Ns vite, le Ns Famiglie, le Ns Attività, siano messe a repentaglio da Politici poco attenti e imprecisi. Siamo farmacisti, con una laurea riconosciuta dallo stesso stato che oggi rinnega la Ns professione, paghiamo le Tasse, Enpaf, ordine dei farmacisti, Fofi, in egual modo a un Titolare di farmacia”.