17 maggio -
“Vogliamo sperare che, davvero, il tempo dell’attesa per tre milioni di donne italiane sia giunto al capolinea. L’approvazione della mozione sull’endometriosi, che abbiamo portato in Aula proprio per dare risalto a questa grande problematica, è solo l’ultimo passaggio di una prolungata azione parlamentare volta a riconoscere diritti finora incredibilmente disattesi. Adesso resta da fare solo un ultimo passaggio: il passaggio dalle troppe promesse del ministro Lorenzin alle azioni e, dunque, l’effettivo inserimento di questa malattia cronica e invalidante nei Lea”. Così i deputati del MoVimento 5 Stelle commentano l’approvazione della mozione M5S sull’endometriosi, a prima firma
Marialucia Lorefice, che impegna il governo a garantire il diritto all'esenzione dalla partecipazione al costo per le prestazioni di assistenza sanitaria correlate alle donne italiane affette da questa patologia.
“Ricordiamo che la mozione M5S appena approvata prevede, tra l’altro, di realizzare iniziative di sostegno sociale ed economico per le donne affette da endometriosi e ammortizzare così gli alti costi che le pazienti si trovano ad affrontare prima e dopo la diagnosi certa della malattia, prevedendo esenzione dal ticket sanitario per esami specialistici”.
“Inoltre - spiega Marialucia Lorefice – al governo chiediamo di incrementare le iniziative per la diffusione della conoscenza della malattia e di sostegno alla ricerca scientifica: si tratta di passaggi fondamentali per giungere a una diagnosi precoce e certa. Infine, abbiamo impegnato l’esecutivo ad assumere iniziative al fine di istituire di un fondo nazionale e di un registro nazionale per l’endometriosi. Le Regioni dovranno trasmettere periodicamente i dati raccolti sui territori al registro nazionale e sostenere iniziative di formazione e aggiornamento del personale medico. Quello realizzato oggi con l’approvazione della nostra mozione - conclude Lorefice - non è un traguardo, ma solo un primo passo. Continueremo a vigilare affinché la volontà espressa oggi dal Parlamento venga attuata in tempi ragionevoli”.