23 marzo -
“Ridotto da dieci a tre anni l’obbligo di mantenere in vita le nuove società costituite per la gestione della titolarità della farmacia vinta tramite concorso: è quanto prevede il mio emendamento 48.91 al ddl concorrenza, firmato anche dai senatori Mandelli e Perrone, su cui oggi la Commissione Industria del Senato ha espresso il voto positivo, condividendone evidentemente le motivazioni che ho illustrato e documentato nel corso del l'iter del provvedimento.
La mia è una proposta di semplice buon senso, ma anche di equità e coerenza. Di coerenza perché sarebbe stato davvero contraddittorio che nel ddl concorrenza fosse rimasto immodificato l'obbligo di un 'matrimonio decennale forzato' tra i componenti delle società assegnatarie delle sedi farmaceutiche del maxi concorso straordinario. Tale obbligo, previsto dalla L. 27/2012, in un quadro complessivo di perdurante crisi del settore, avrebbe determinato un progressivo logoramento economico e un indebolimento strutturale delle nuove farmacie. Questo a vantaggio, evidentemente, delle società di capitale il cui ingresso nella compagine proprietaria delle farmacie è, previsto dal ddl concorrenza, al momento senza gli auspicati limiti e i vincoli necessari a garantire l'autonomia della professione e a scongiurare il rischio di derive di mercato che configgono con la funzione sociale della farmacia italiana". Lo ha dichiarato in una nota
Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), componente della commissione Sanità del Senato.
La riduzione da dieci a tre anni dell'obbligo di mantenimento in vita delle predette società - conclude - è una boccata di ossigeno che consente di recuperare un po' di fiducia nel difficile e complesso processo di ammodernamento del settore che, tra Stato e mercato, deve trovare il giusto punto di equilibrio per garantire indipendenza professionale, capillarità della rete territoriale e prevalenza dei principi etico-deontologici, a beneficio della qualità e dell'efficienza del servizio assicurato ai cittadini”.