17 febbraio -
È uno dei dati emersi dall’
indagine svolta dall’università La Sapienza di Roma per capire quale sia l’attuale utilizzo del web in merito alla ricerca di notizie riguardanti la salute. I risultati sono stati presentati questa mattina all’interno del workshop sulla comunicazione on line, tenutosi presso l’auditorium del Ministero della Salute di via Ribotta.
Dallo studio, che ha visto coinvolti 2.324 cittadini a cui è stato somministrato un questionario a risposta multipla, è emerso che la tipologia di soggetti più propensa all’utilizzo di interet per la ricerca di informazione sulla salute sono le donne (62,74%), le persone nella fascia di età tra i 40e e i 50 anni (29,7%) e con un livello socio-economico medio-alto. Di solito si utilizza il web per cercare informazioni su patologie specifiche, ma è anche in crescita quella quota di utenti che va alla ricerca di notizie relative alla promozione della salute ed alla prevenzione di malattie.
Quando si utilizza la rete per cercare patologie specifiche nella quasi totalità dei casi (79,26% dei casi), almeno in un primo momento ci si rivolge ai classici motori di ricerca.
Per quel che riguarda invece i siti più visitati, quello del Ministero della Salute è cliccato nel 24% dei casi, seguono poi Wikipedia (20%), utilizzato soprattutto dai più giovani, ed infine siti di associazioni di pazienti con specifiche patologie (17%).
Un dato da evidenziare è come per oltre la metà dei rispondenti sarebbe importantissimo trovare su siti internet istituzionali informazioni riguardanti i livelli di qualità delle prestazioni sanitarie erogate dalle Asl e dalle Ao. Dati che, per il 78% dei partecipanti all’indagine, dovrebbero essere contenuti sul sito del Ministero della Salute.
Andando ad analizzare a livello locale
i portali delle Regioni, si è notato come questi abbiano una forte caratterizzazione istituzionale, con una tendenza diffusa a presentare le politiche per la salute come espressione del governo regionale. Bassa, però, la capacità di creare reti di relazione con organizzazioni operanti sul territorio in ambito sanitario o con organizzazioni del non-profit. E manca quasi ovunque un riferimento diretto al sito del Ministero della Salute, presente in alcuni casi solo tra i ‘link utili’.
Stessa situazione nell’analisi dei portali Asl. Qui la prevalenza dei riferimenti, più che al Ssn, è verso il Ssr. E le carenza più rilevanti riscontrare sono risultate quelle sulla disponibilità di modulistica on line e di sistemi di prenotazione telematica.