30 settembre -
"I numeri non sono neutri. Sulla sanità non c'è nessun aumento di risorse, e Renzi lo dovrebbe sapere. Nel corso della sua risposta alla nostra interrogazione il Presidente del Consiglio ci ha detto che nel 2016 lo stanziamento sarà di 111 miliardi ma nel Def scritto dal governo c’é scritto 113 miliardi e nella legge di stabilità dello scorso anno i miliardi erano 115. Se la matematica non è una opinione mancano all’appello 4 miliardi". Così Sinistra Ecologia Libertà con il capogruppo a Montecitorio Arturo Scotto replica alle parole del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
"Quei 4 miliardi in meno, prosegue il capogruppo di Sel, significano meno prestazioni, aumento dei ticket e maggiori tempi di attesa. Per fare una Tac nel pubblico si paga un ticket di 65 euro con 74 giorni di attesa, mentre nel privato il costo è maggiore ma si attendono solo 5 giorni. In questo modo si stanno spingendo i cittadini verso il privato. Il provvedimento sulle prescrizioni che Renzi dice di essere disposto a cambiare, continua Scotto, rischia di trasformare i medici in burocrati e i pazienti in sudditi. Lo vedremo in Parlamento, ma oggi nel nostro Paese l’Istat ci dice che oltre il 10 per cento dei cittadini non si cura più. Questa è la vera emergenza nazionale, non quella di togliere la Tasi per tutti, anche a chi vive a piazza Navona", conclude Scotto.
30 settembre 2015
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