17 giugno -
Riportiamo di seguito l'intervento di
Giulia Grillo (M5S) che ha illustrato la mozione n. 1-00767.
"Oggi parliamo di salute e di sanità. In due anni di Parlamento questa è praticamente la prima mozione che tratta questo tema. Allora poco fa, mentre ascoltavo gli interventi dei colleghi, mi sono chiesta come mai si parla così poco di sanità in un'Aula del Parlamento e secondo me ci sono due ordini di motivi. Il primo motivo è molto pratico, molto semplice: si parla poco di sanità perché le persone veramente competenti in materia di sanità sono pochissime, quelle veramente competenti ed oneste sono pochissime e quelle competenti, oneste e senza conflitti di interessi in sanità sono praticamente inesistenti e questo è il problema di ordine pratico.
Poi c’è un problema di ordine politico che riassumo in questa parola: non è vero che la sanità sia una spesa. La sanità è un bancomat e lo è per la troika, è un bancomat per i partiti, ed è un bancomat per i corrotti e adesso vi spiego perché. È un bancomat per la troika perché la ricetta della troika, quella che ha ucciso il paziente Grecia, è una ricetta che si basa sulla riduzione della spesa pubblica, sulla svalutazione dei salari e sulla privatizzazione. La riduzione della spesa pubblica ovviamente colpisce la sanità e la colpisce in una maniera, secondo noi, da totali incompetenti perché riduce i costi della sanità principalmente con due manovre: riduzione dei posti letto e blocco del turn over. Mi sono chiesta se il Ministro Balduzzi, quando ha voluto ridurre il numero dei posti letto, avesse fatto un conteggio economico relativo a quanto corrispondeva ridurre i posti letto ovviamente riducendo i servizi e i diritti ai cittadini e non ho trovato questo dato da nessuna parte. Quindi è giusto che i cittadini italiani oggi sappiano che i loro ospedali stanno chiudendo perché un Ministro della Repubblica, il Ministro Balduzzi, per obbedire a Monti, che ha ubbidito alla troika, ha deciso che uno degli strumenti doveva essere il taglio dei posti letto senza neanche calcolare quanto questo risparmio avrebbe inciso sulla famosa spending review. E questa è la competenza che sta dietro a queste scelte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) come quella sul blocco del turn over. Ed è una scelta incompetente quella del blocco del turn over tanto che è che ci ha sanzionato anche la Commissione europea perché i nostri medici e i nostri infermieri ovviamente, siccome sono pochi, sono costretti a fare il lavoro che avrebbero voluto fare altri medici e altri infermieri che avrebbero dovuto essere assunti. Ed infine incompetenza anche perché, quando si parla di soldi, questi emissari della troika che poi vengono in qualche modo inseriti all'interno dei Governi sono pure scadenti perché, quando noi abbiamo un'incidenza nella spesa italiana per i morti e per i malati da inquinamento di 97 miliardi di dollari che sono quasi quanto costa il Servizio sanitario nazionale, mi chiedo: ma una politica efficiente, onesta e che lavora al servizio dei cittadini non avrebbe dovuto incidere su quella risorsa, su quella spesa invece di prevedere semplicemente tagli lineari, riduzione dei posti letto, blocco del turn over, blocco di tutto ? Ovviamente no, ma siamo il bancomat della troika.
Siamo anche il bancomat dei partiti perché dal 1992 si è deciso che le figure apicali delle aziende sanitarie dovevano essere di nomina politica e i risultati di questa lottizzazione politica della sanità li stiamo vedendo perché, signori, bloccare il turn over e bloccare la mobilità interregionale significa che i direttori generali possono fare i contratti, possono fare contratti ai medici, possono fare i contratti agli infermieri, possono fare contratti alle cooperative e, guarda caso, ogni volta prima delle elezioni c’è una valanga di contratti. Quindi è chiaro che c’è un'attenzione ad attingere dal punto di vista elettorale a tutti questi bei contratti Poi è un Bancomat dei partiti, ovviamente, anche sulla partita degli appalti e, in particolare, sulla partita dell'edilizia sanitaria. Allora, io ho girato, ultimamente, in occasione di queste elezioni, tutta l'Italia e ho visto una cosa assurda. Da una parte chiudiamo gli ospedali, però, dall'altra parte ne costruiamo di nuovi, senza risorse. Allora, come li facciamo i nuovi ospedali ? Li facciamo in project financing e, così, spuntano otto ospedali in Veneto in project financing, spuntano quattro ospedali in Toscana in project financing, ma anche in Puglia, poverini, anche loro vanno a costruire nuovi ospedali, mentre chiudono quelli vecchi, perché, ovviamente, la sanità è il Bancomat della politica che fa affari con le aziende e quindi è giusto finanziare , perché, poi, quando vai a Mestre e vedi un megaospedale bellissimo, costruito come se fosse un bel centro commerciale, poi scopri che nella rete di imprese c’è il consorzio Venezia Nuova, quelle del Mose, quindi, il cerchio si chiude. È poi il Bancomat dei corrotti perché – lo dobbiamo dire, ovviamente non lo ha detto nessuno – ieri c’è stata un'altra retata della guardia di finanza per rimborsi indebiti al San Raffaele, primari e dirigenti indagati per truffa, leggo online: ospedale San Raffaele, fondi per oltre 28 milioni di euro – lo ripeto, 28 milioni di euro – coinvolte nove persone tra cui Alberto Zangrillo, il medico di Berlusconi – qua c’è scritto – e l'amministratore delegato del gruppo Nicola Bedin. Quindi, abbiamo completato l'operazione di Bancomat.
Adesso, oltre che parlare di Bancomat, voglio parlare di diritti, perché questa mozione parte proprio dai diritti e parte dai diritti dei cittadini che hanno il diritto di vedere garantito il proprio Servizio sanitario nazionale e il proprio diritto alla salute. Non esiste l'universalismo selettivo, De Filippo, perché o è universalismo o è selettivo; quindi, o diamo il servizio sanitario a tutti oppure non lo diamo, non è che ci può essere un'esenzione; poi facciamo come per i pazienti con l'epatite C che vanno avanti solo quelli che hanno i medici nei centri che gli fanno somministrare i farmaci, ma quello è un altro aspetto. I cittadini hanno diritto a essere curati, hanno diritto a trovare medici in ospedale che li curino, che non abbiano fatto 48 ore di servizio e che, magari, dopo 48 ore devono cominciare a fare un intervento alla testa, come fanno i neurochirurghi che non hanno colleghi che gli diano il cambio.
E hanno diritto i medici, perché i medici li avete fatti diventare, veramente, dei tappetini per i piedi, perché questi medici che una volta si facevano i loro bei concorsi – c'erano pure i raccomandati –, che entravano ed erano legittimati a lavorare in quella maniera, adesso, si devono zerbinare per avere un posto di lavoro al politico di turno, ovviamente, con il venire meno del merito, perché poi non è che vanno avanti i più bravi, vanno avanti quelli che si zerbinano meglio, da una parte, e, dall'altra, quelli che hanno vinto i concorsi e che se ne sono andati lontani dalle loro famiglie, non possono ritornare perché quei furbastri dei direttori generali non accettano le procedure di mobilità, perché guai a liberarsi di un posto che possono far occupare con un contratto che poi gli serve per avere lo scambio elettorale, questa è la verità!
Ma noi non possiamo assistere a questo scempio, ed è assurdo che il Ministro Lorenzin faccia i tweet: istituiamo il tavolo di questo, istituiamo il tavolo di quest'altro, ma tavoli di che cosa? Guardi che gli unici tavoli che si istituiscono qui sono quelli delle aziende che si stanno spartendo gli appalti in tutta Italia, da quelli delle protesi per i nomenclatori a quelli dell'edilizia sanitaria, quelli sì che li fanno i tavoli, mentre noi stiamo a chiacchierare. Allora, sottosegretario De Filippo, io le chiedo, veramente, che questa non rimanga una delle ennesime mozioni carta straccia che, poi, magari, ci potremo rivendere in televisione come abbiamo fatto con quella sull'immigrazione, dove abbiamo dimostrato il nostro impegno e la nostra serietà, ma qui ci sono i diritti di medici, di infermieri, di cittadini e questo Parlamento deve difendere i diritti di tutti i cittadini, non solamente di quelli associati a varie congreghe e che sono amici più o meno vostri o più o meno di altri.
Quindi vi chiediamo l'impegno di sbloccare il turn over perché non ha una ratio economica, a meno che lei non mi fornisca i numeri e i dati, vi chiediamo di sbloccare la mobilità interregionale, perché questo atteggiamento papistico dei direttori generali non è più tollerabile e vi chiediamo di sbloccare la mobilità e lo sblocco del turn over, perché i cittadini hanno bisogno di tutela dei diritti".