21 aprile -
“La sciagurata scelta delle Regioni di accettare ulteriori tagli alla sanità comporterà inevitabilmente una riduzione delle prestazioni per i cittadini meno abbienti, e con la proposta di far pagare ai medici le inappropriatezze, si romperà il rapporto di fiducia e si imporrà una medicina patrimoniale e difensiva a danno della tutela della salute”. È quanto sottolineano in una nota unitaria
Aipac - Cisl Medici - Fassid – Fp Cgil Medici – Snami - Smi - Simet – Snr - Uil Fpl.
“Dopo 30 miliardi di tagli – prosegue la nota - dopo sei anni senza contratti e convenzioni, dopo le promesse non mantenute di una legge sulla responsabilità professionale, siamo arrivati al punto più drammatico di attacco alla sanità pubblica, ai medici ed agli operatori sanitari”.
E infine la stoccata a Fimmg, Sumai, Anaao, Cimo e Fimp: “Crediamo pertanto che siano sbagliate le scelte solitarie di rivendicazione di una parte dei sindacati medici e che vi sia la necessità della più ampia unità possibile di chi crede nella sanità pubblica.