4 marzo -
"Di fronte all'approvazione di un provvedimento di iniziativa parlamentare e per di più promosso dalle opposizioni, la soddisfazione è massima. L'auspicio è che alla Camera si possa chiudere in tempi brevi. L'Italia finalmente inizia a fare la sua parte. Anche se non possiamo fermare gli abusi in materia di trapianti che si registrano in altri Paese, a cominciare dalla Cina, con questa legge cerchiamo almeno di non essere più complici di quella che è, a tutti gli effetti, una forma di tratta degli esseri umani". Così il senatore del gruppo Misto,
Maurizio Romani, vicepresidente della commissione Sanità, saluta l'approvazione a Palazzo Madama del ddl sul traffico di organi destinati ai trapianti di cui è primo firmatario.
"Nel mondo - sottolinea citando gli ultimi dati Oms - dei 21mila trapianti annui di fegato, 66mila di rene e 6mila di cuore, ben il 5% degli organi proverrebbe dal mercato illegale. I numeri sono raccapriccianti. Si tratta di un macabro commercio che va fermato e che spero l'ok a questo ddl con un solo voto contrario contribuisca ad arrestare".
Secondo Romani, però, "è necessario che la legge non sia un punto d'arrivo, ma di partenza. Uno stimolo - conclude - per sviluppare in Italia quella cultura della donazione che ancora manca. E' questo infatti l'obiettivo principale da raggiungere".