30 gennaio -
Del ddl Fedeli sull'educazione di genere nelle scuole se ne è parlato anche agli Stati generali delle Donne a metà dicembre scorso. Per
Francesca Zaltieri, vice presidente della Provincia di Mantova e team leader dell'Associazione Italiaintesta, "questa società ha perso i suoi valori e ne vediamo ogni giorno la sua deriva, occorre appoggiare con forza questa proposta di legge perché darà sicuramente un grande valore alla cultura e alla formazione di genere, quella che manca".
"Ricondurre o condurre culturalmente la società all'educazione di genere può sicuramente riportare al centro quei valori un po' troppo dimenticati, permettendo una maggiore comprensione e sensibilizzazione sul tema sin da ragazzi, affinché non si debba più vivere e subire discriminazioni di nessun tipo, tanto meno legate a differenze di genere".
L’obiettivo per Zaltieri, è dunque quello di "superare gli ostacoli che limitano, di fatto, la piena e autonoma soggettività, qualificando e riconoscendo valore alle differenze di genere, per una qualità delle relazioni tra donne e uomini non più basata sulla negazione del reciproco rispetto, dignità e libertà delle scelte".
"Con questa iniziativa di Valeria Fedeli - ha concluso Francesca Zaltieri - la politica sceglie di attuare con serietà e coerenza culturale e politica, ciò che la nostra Costituzione, le politiche europee sulle pari opportunità e il più avanzato diritto internazionale che riguarda il contrasto degli stereotipi e delle discriminazioni nei confronti delle donne, richiedono ai contenuti dei percorsi di istruzione e formazione. Credo sia fondamentale che si producano gli opportuni strumenti di conoscenza per realizzare, quanto prima, una nuova cultura delle relazioni, della reciprocità e della condivisione di responsabilità tra uomini e donne, e solo con il contributo di tutto il mondo della scuola saremo in grado di farlo".
Antonella Gramigna