4 aprile -
Come posso dare continuità alle cure che ho ricevuto all'estero quando torno a casa?
Puoi proseguire le cure al tuo rientro in quanto la prescrizione medica rilasciata nel Paese di cura potrà esserti riconosciuta nel tuo Paese.
Se mi prescrivono un farmaco all'estero, la prescrizione sarà riconosciuta in Italia?
La prescrizione medica rilasciata in un altro Stato membro verrà, di norma, riconosciuta anche in Italia e il medicinale verrà dispensato se ne è autorizzato il commercio in Italia. Tuttavia, qualora sussistano fondate esigenze di tutela della salute umana, dubbi legittimi e giustificati circa l’autenticità, il contenuto o la comprensibilità della prescrizione medica stessa o per ragioni etiche il farmaco potrebbe non esserti dispensato.
Se ho bisogno di un farmaco che mi è stato prescritto in Italia, la prescrizione sarà riconosciuta in un altro stato membro dell'UE?
La prescrizione medica rilasciata in Italia dovrà essere riconosciuta anche negli altri Stati membri. Per facilitare il riconoscimento della prescrizione che ti è stata rilasciata, verifica che la stessa contenga almeno i dati previsti dalla Direttiva 2012/52/UE, la normativa europea comportante misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro. Ti consigliamo di rivolgerti al Punto di Contatto Nazionale italiano che potrà fornirti informazioni sui dati da includere nelle prescrizioni.
Il costo del farmaco o del dispositivo medico dispensato in un altro Stato dell’Unione Europea mi verrà rimborsato?
I costi da te sostenuti per l’acquisto di un medicinale o dispositivo medico in un Paese dell’Unione Europea ti saranno, di norma, rimborsati dalla tua Istituzione competente (se sei un iscritto al Servizio Sanitario Nazionale italiano, la ASL di appartenenza).
Per sapere quali farmaci o dispositivi medici ti saranno rimborsati e quanto ti sarà rimborsato, puoi rivolgerti alla tua Istituzione competente (se sei un iscritto al Servizio Sanitario Nazionale italiano, la ASL di appartenenza).
Fonte: Ministero Salute