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QS Edizioni - domenica 30 giugno 2024

Anaao: “Avere evitato un nuovo definanziamento è condizione necessaria, ma non sufficiente”

16 ottobre - “L’assenza di nuovi tagli alla sanità nella Legge di stabilità è certo una buona notizia, frutto dell’impegno del Ministro della salute, del Presidente della Conferenza delle Regioni, delle organizzazioni sindacali dei professionisti del Ssn. Evidentemente le loro ragioni erano tanto forti da non potere essere smentite”. Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise alla Legge di stabilità per il 2014 approvata ieri dal Consiglio dei Ministri.
 
“L’insolita attenzione al sistema delle cure – prosegue Troise - si è però accompagnata al solito accanimento punitivo nei confronti di chi quelle cure è chiamato ad erogare. I colpi inferti al pubblico impiego, senza distinzione della qualità e responsabilità del lavoro svolto, colpiscono in modo plurimo medici e dirigenti sanitari dipendenti del SSN. Il Governo Letta-Alfano ha continuato con i tagli lineari, addirittura alla formazione medica, e non fidandosi dei provvedimenti già emanati, ha reiterato il blocco contrattuale per il 2014 ed inasprito quello del turn over fino al 2017 tagliando anche in anticipo, sentendosi fornito di doti soprannaturali, il 10% di ciò che per definizione non è prevedibile, cioè lo straordinario dei dipendenti. Senza esimersi dal mettere le mani nelle loro tasche dilazionando ancora il pagamento delle liquidazioni e colpendo anche pensioni che d’oro certo non sono”.
 
Una stoccata anche sulla stretta al turnover. “E la nuova stretta sul turnover – specifica - esonera il personale della difesa e della sicurezza perché, giustamente, a 65 anni non si può andare nelle volanti o nelle trincee, ma evidentemente in sala operatoria e di guardia negli ospedali si”.
 
“Avere evitato un nuovo definanziamento della sanità – conclude il segretario Anaao - è condizione necessaria, ma non sufficiente, per riformare un sistema che mostra troppe crepe. Ma nessuno si illuda che il tutto possa risolversi in un patto a due Regioni-Ministro che taglia fuori i professionisti in una nuova edizione di un esercizio ragionieristico che esclude i valori di un sistema complesso quale quello sanitario a cominciare dal lavoro professionale. Aspettando Cottarelli, medici e dirigenti non possono restare fuori dalla porta se vogliamo risultati diversi dal passato”.
16 ottobre 2013
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