22 maggio -
Il legislatore per Laura Bianconi (Gal) si è mosso all’interno di un riferimento etico estremamente complesso in cui alla fine è intervenuta anche la magistratura. “In questa complessità – ha spiegato – ci siamo mossi, per tentare di dare una risposta ad un pasticcio, lo chiamo così, che precedentemente non era stato sanato. Nell'ambito di questo pasticcio, ovviamente, si è inserita la magistratura. Infatti, la giusta rivendicazione da parte dei genitori dei piccoli pazienti, in virtù della nostra Costituzione, si è riversata nell'ambito magistrale. Per queste ragioni abbiamo necessità di chiudere velocemente questa pagina”.
Del decreto Bianconi sottolinea tre aspetti. “Il primo è che viene mantenuta e rispettata la continuità terapeutica per quei pazienti che già oggi sono in trattamento. Il secondo è che il Ministro ha voluto che questa sperimentazione fosse rigorosa, ma entro un limite temporale di 18 mesi. Ciò garantisce tutti, il mondo scientifico e i pazienti, ma anche la possibilità di sapere se questa metodologia potrà aprire veramente nuove strade terapeutiche o se questa terapia non può aprire nessuna fase di altra natura procedurale, quindi terapeutica”.
Infine il terzo aspetto “il Ministro ha voluto impegnare tre milioni del suo Dicastero, ed è la prima volta che questo avviene: sappiamo che creerà un precedente, ma credo che il Ministro abbia fatto molto bene a porre questo tipo di attenzione in un momento di difficoltà finanziaria come quello che stiamo vivendo. Dobbiamo infatti essere coraggiosi nel poterci immettere in una strada e percorrerla fino in fondo con la coscienza a posto, per poter dire un giorno che abbiamo fatto di tutto. Questo lo dobbiamo come legislatori e soprattutto dobbiamo darlo ai giovani pazienti, ma lo diciamo anche al mondo scientifico”.
22 maggio 2013
© QS Edizioni - Riproduzione riservata