11 dicembre -
“Ho profonda stima e attenzione nei confronti del ministro Balduzzi “. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha esordito intervenendo al ministero della Salute per la presentazione della Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2011. “E ricordo – ha proseguito - che quando lo incontrai al momento della sua nomina gli chiesi se ritenesse che il Ssn così com’è nato nel 1978 fosse compatibile con le mutate condizioni economiche e finanziarie del Paese. La sua risposta fu netta: ‘Sì a condizione che…’”.
Il Capo dello Stato ha spiegato di ricordare bene quel colloquio perché “proprio recentemente ho avuto l’occasione di ribadire quei concetti sottolineando come il Ssn sia compatibile con la situazione economica di crisi che stiamo attraversando se vi è la capacità di innovare il sistema”.
“Un sistema – ha aggiunto ancora Napolitano – che è andato ben al di là del dettato costituzionale del 1948, laddove si parla di cure gratuite agli indigenti, collocandosi ormai tra i sistemi più avanzati di tutela della salute”. “Ma – ha proseguito Napolitano - dobbiamo, per l’appunto, sapere intervenire in modo puntuale con attenzione selettiva, colpendo in primo luogo meccanismi e strutture che generano spese eccessive e che possono condurre fino a degenerazioni corruttive”.
“Certo – ha detto ancora il Presidente della Repubblica – le cose cambiano quando si dice che bisogna tagliare comunque, anche al di là dei risparmi effettivamente possibili dalle azioni di razionalizzazione e selezione”. “In questo caso – ha aggiunto – nascono tensioni ed anche possibili errori".
"Il Servizio sanitario nazionale ha fatto del nostro paese uno dei paesi più avanzati - ha detto Napolitano - bisogna non regredire, bisogna non abbandonare quella scelta, non abbandonare quella postazione che è titolo di civiltà per il nostro Paese ma bisogna effettivamente sapere intervenire in modo puntuale, con grande attenzione selettiva".
"Io ritengo - ha aggiunto il Presidente Napolitano - che la prospettiva debba essere quella di proseguire nel prossimo futuro secondo quella visione che è una visione di selezione attenta degli interventi di riduzione e contenimento della spesa, attraverso provvedimenti che siano davvero di innovazione e di razionalizzazione del sistema, senza nulla togliere alla sua logica ispiratrice, senza nulla togliere ai diritti che abbiamo riconosciuto via via a tutti i cittadini ma chiedendo, anche in ragione della loro capacità effettiva di reddito, della loro effettiva capacità economica, ai cittadini che sono in condizioni di dare maggiori contributi di darli, anche al finanziamento di un sistema sanitario pubblico e, in larga misura, anche però fondato sul privato, un privato che deve sottostare a regole più severe e a controlli più oculati di quanto non si sia fatto per lungo tempo".