27 novembre -
"Evviva la sincerità, meglio tardi che mai! Anche il Presidente del Consiglio, Mario Monti, sì è accorto che a furia di tagli (600 milioni nel 2013 e un miliardo nel 2014, tanto per citare la legge di stabilità), il nostro sistema sanitario nazionale, noto per essere universalistico, gratuito e solidale, rischia il default. Eppure nell'ultimo anno non si è fatto altro che ripetere che la riduzione dei fondi avrebbe semplicemente inciso sulle sacche di sprechi, mentre nella realtà ha comportato una caduta vertiginosa della qualità e una maggiore difficoltà di accesso ai servizi sanitari".
E' il commento del senatore Raffaele Calabrò, Capogruppo Pdl Commissione Igiene e Salute che aggiunge: "E'indubbio che il SSN non può permettersi sacche di inefficienza e sperperi, e che si debba puntare ad una riorganizzazione del territorio che possa porre fine a una visione ospedalocentrica costosa ed obsoleta - prosegue il parlamentare -. Tutto ciò però necessita di tempo e finanziamenti da individuare in altri settori meno basilari nella vita dei cittadini mentre è difficilmente realizzabile se si prosegue con la politica dei tagli lineari. Si tratta di fare scelte chiare sul sistema di welfare che intendiamo realizzare in Italia".
"Altrimenti, il Governo dica chiaramente che non c'è più la volontà di garantire un sistema sanitario accessibile a tutti e che intende virare verso una sanità basata in gran parte sulle strutture private e sui sistemi integrativi ( assicurazioni, tassazione, mutue private, franchigie e simili) e perderemo così uno dei pochi vanti di questo paese, conclude Calabrò.
27 novembre 2012
© QS Edizioni - Riproduzione riservata