Schillaci: “Antibiotico-resistenza la nuova pandemia. 100 milioni del fondo farmaci innovativi a supporto nuovi antibiotici”
“L’antimicrobico resistenza è un problema che mi sta particolarmente a cuore, è un nemico silenzioso, che si nasconde nell’ombra, ci minaccia e minaccia di vanificare i progressi della medicina moderna grazie ai quali oggi molte malattie sono curabili. Questa è un’emergenza, è la vera pandemia, considerato l’alto numero di decessi legato a questo fenomeno. Le stime per il futuro sono preoccupanti e questo impone immediate e concrete”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella conferenza stampa di chiusura del G7 Salute ad Ancona.
“E’ una guerra silenziosa che si combatte negli ospedali, nei laboratori, ma dobbiamo essere pronti a schierare nuove armi per vincerla. Proprio ieri nella riunione congiunta con i ministri delle Finanze l’Italia ha annunciato un finanziamento di 21 milioni di euro nel prossimo triennio a favore di CARB-X, una partnership globale senza scopo di lucro che sostiene lo sviluppo di nuovi antibiotici. Con questa scelta chiara l’Italia è in prima linea per gestire la crisi dell’antibiotico-resistenza. Questi fondi rientrano tra i cosiddetti incentivi push e incoraggeranno gli investitori privati ad allocare risorse nella fase di ricerca di nuovi antibatterici.
“Allo stesso tempo - ha proseguito il ministro - siamo convinti che si debba agire in contemporanea anche sugli incentivi ‘pull’ per rendere attrattivo il mercato e incoraggiare gli investitori privati a destinare finanziamenti creando meccanismi che incrementano il ritorno finanziario dopo l’approvazione del farmaco e il suo ingresso nel mercato. A questo proposito stiamo valutando di utilizzare parte del fondo (si parla di 100 mln) già esistente per i farmaci innovativi oncologici e non-oncologici, senza penalizzare le sue finalità e senza ulteriore aggravio di spesa. Questo fondo offre alcune garanzie tra cui l’accesso immediato per tutte le Regioni e l’esenzione del pay-back. È un’azione da implementare con il supporto di AIFA e che richiede una modifica normativa a cui stiamo già lavorando nell’ambito della finanziaria 2025. Inoltre, in linea con il Piano Mattei per l’Africa, presentato dal Presidente Meloni durante il Summit Italia-Africa del gennaio 2024, ci siamo impegnati a favorire uno sviluppo sostenibile delle capacità di produzione farmaceutica nel continente africano”.
“Altra priorità di questa Presidenza G7 è quella legata all’invecchiamento attivo, un tema di portata globale, non solo dei paesi a più alte risorse economiche. Bisogna ripensare l’organizzazione dei sistemi sanitari per adeguarli ai nuovi bisogni sanitari della popolazione, garantendone la sostenibilità e mettendo al centro i pazienti attraverso una medicina personalizzata e una organizzazione nell’erogazione delle cure secondo logiche più vicine ai bisogni dei cittadini. Per affrontare le sfide correlate all’invecchiamento progressivo della popolazione abbiamo due preziosi strumenti. Il primo è la prevenzione durante tutto il corso della vita, considerando che investire in prevenzione è un investimento e non una spesa. La prevenzione va intesa come la chiave per garantire il benessere adottando stili di vita sani, ponendo ad esempio l’attenzione su modelli alimentari basati su prodotti coltivati localmente e aderendo ai programmi di screening periodici. Questo consentirà a un sistema universalistico come il nostro di rimanere sostenibile. L’innovazione è la seconda risorsa a nostra disposizione per gestire le sfide economiche e sociali di una popolazione sempre più anziana, come quella italiana. L’impatto della disabilità sulle vite dei pazienti può essere limitato tramite la telemedicina, la teleassistenza e il monitoraggio a distanza consentendo di superare i limiti imposti dalle barriere architettoniche, economiche e geografiche e garantendo un accesso più facile ai percorsi di cura indipendente da dove si risiede. Dobbiamo quindi valorizzare le opportunità della tecnologia rappresentate dalla robotica e dall'intelligenza artificiale, che hanno iniziato a trasformare le nostre capacità diagnostiche, terapeutiche e riabilitative. Allo stesso tempo, però, è importante monitorare e regolare l'uso dell'intelligenza artificiale per garantire un approccio incentrato sull'essere umano e un uso etico di questa tecnologia”, ha concluso Schillaci.