Castellone (M5S): “Priorità Governo è tendere mano ad antiabortisti”
“Oggi avrei voluto illustrare un Ordine del giorno di cui vado molto fiera, perché era il lavoro che era stato portato avanti dall’intergruppo che ho l’onore di presiedere, che si occupa dei diritti fondamentali della persona. Ci troviamo però davanti all’ennesima fiducia, perché ormai in questo Parlamento non si discute: quest’Aula è diventata il luogo della propaganda del governo verso le Europee. Si usano armi di distrazione di massa per non parlare di quello che succede al Paese: non si parla del ritardo nella spesa dei fondi del PNRR, non si dice che il Paese è fermo, che la produzione industriale è in calo da undici mesi, che ci sono più di cinque milioni di poveri che aspettano di essere aiutati dalla politica, che ci sono quattro milioni di italiani che hanno rinunciato a curarsi. La priorità di questo governo, invece, è tendere la mano agli antiabortisti e farli entrare nei consultori”. Lo dichiara la Vicepresidente del Senato Mariolina Castellone (M5S), intervenuta in Aula a Palazzo Madama durante la discussione del decreto PNRR.
“Il mio Odg – prosegue Castellone – partiva da un report della Commissaria europea per i diritti umani che elenca dodici punti critici che portano alla mancata tutela del diritto all’aborto in Italia. Da liste d’attesa lunghissime alla mancanza delle linee guida sull’aborto farmacologico, da province e regioni dalle quali le donne devono trasferirsi per abortire allo smantellamento dei consultori, fino al numero di obiettori di coscienza, che al Sud arrivano anche all’80%. Anziché rispondere a queste criticità, la maggioranza apre le porte dei consultori agli antiabortisti sostenendo che queste associazioni aiutano le donne a superare gli ostacoli socioeconomici che devono affrontare. Ma per fare questo serve realizzare politiche di welfare adeguate, aumentare i salari, realizzare gli asili nido che invece il governo sta tagliando nel PNRR, rafforzare la sanità pubblica che sta definanziando, aumentare l’occupazione femminile, realizzare il congedo paterno.
I consultori sono luoghi laici della sanità pubblica e quest’Aula è un luogo laico di uno Stato democratico e antifascista, visto che non tutti riescono a pronunciare questa parola. Noi abbiamo il dovere di scrivere leggi che tutelano tutti i cittadini ed è inaccettabile mettere in discussione le scelte di una donna che interrompe la sua gravidanza, o sindacare sul suo stato d’animo. Le sue motivazioni non sono rilevanti perché quella donna sta disponendo del proprio corpo e della propria vita e nel farlo non è tenuta a rispondere alle aspettative di nessuno, tantomeno quelle di questo governo” conclude Castellone.