Cognetti (Fossc e Foce): “Certi che l’azione del nuovo Ministro si distaccherà dalle politiche sanitarie dei Governi degli ultimi dieci anni”
“Plaudiamo alla nomina del nuovo Ministro della Salute Orazio Schillaci, autorevole collega, uno di noi in quanto Past President di una Società Scientifica quale la Società Italiana di Medicina Nucleare. Lo stato dell’assistenza negli ospedali del nostro Paese richiede interventi urgenti. La vita media di moltissime strutture ha superato ogni limite plausibile, servono una profonda modernizzazione e più risorse. Dobbiamo tornare indietro e abbandonare tutte le politiche di deospedalizzazione che hanno colpito il settore negli ultimi 40 anni. Rappresentiamo i professionisti che assistono i cittadini nei reparti. Forti della nostra esperienza diretta sul campo, vogliamo porci come interlocutori privilegiati per proporre soluzioni concrete al nuovo Ministro della Salute”.
La richiesta di collaborazione e di una immediata interlocuzione al neoministro viene dal Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani (FoSSC), che riunisce oltre 30 società scientifiche, e dalla Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (FOCE).
“Il potenziamento e l’ammodernamento sostanziale degli ospedali e dei Policlinici universitari del nostro Paese devono essere realizzati attraverso l’aumento dei posti letto di degenza ordinaria e delle terapie intensive e la riorganizzazione dell’area medica – afferma Francesco Cognetti, Coordinatore di FoSSC e Presidente di FOCE -. Va superata la storica dualità fra ospedale e territorio, a favore di un unico sistema di servizi interconnesso, continuo e complementare in cui prevalga l’idea di ospedale esteso al territorio e adeguato alle necessità della popolazione. Per questo vanno rivisti completamente i parametri organizzativi dei nosocomi sanciti con il Decreto Ministeriale 70 (DM 70 del 2 aprile 2015). È necessario investire anche sul personale, perché medici e infermieri sono numericamente inadeguati in rapporto alla popolazione del nostro Paese. Va posta inoltre, e non più solo a parole, un’elevata considerazione nei confronti del valore strategico dell’elemento professionale e dello sviluppo delle discipline mediche dal punto di vista scientifico, organizzativo ed operativo. Inoltre l’Italia deve adeguarsi quanto prima al Regolamento europeo sulle sperimentazioni cliniche, perché restano ancora troppi nodi irrisolti e pesanti vincoli burocratici”.
“Siamo certi – conclude il prof. Cognetti - che l’azione del nuovo Ministro sarà caratterizzata da una linea di netto distacco dalle politiche sulla Sanità dei Governi che si sono succeduti alla guida del Paese negli ultimi dieci anni e che tenga, invece, in seria considerazione le ragioni e le necessità dei milioni di cittadini ammalati del nostro Paese ed affronti con spirito innovativo ed estrema attenzione anche tutti gli aspetti della diffusione e potenziamento della ricerca clinica nel nostro Paese e, in ultima analisi, con prontezza e competenza il problema di una nuova e radicale riforma del sistema ospedaliero che risolva gli annosi problemi che lo affliggono”.