21 febbraio -
“Basta leggere i dati degli Annuari Statistici del Ministero della Salute per rendersi conto di un tragico paradosso: si tagliano i posti letto pubblici ma aumentano gli accessi al Pronto Soccorso e diminuiscono i ricoveri. I posti letto effettivamente utilizzati si sono ridotti infatti di 54.956 unità in 12 anni, erano 250.442 nel 1997 e sono passati ai 195.486 del 2009. Gli accessi al Pronto Soccorso però sono aumentati e i ricoveri diminuiti: nel 1997 erano 21.274.174 (ricoverati il 26,1%), nel 2008 sono arrivati a 22.451.621 (ricoverati il 16%), con un trend negli accessi ancora in crescita nel 2009, 22.741.500, e un'ulteriore diminuzione percentuale dei ricoverati (il 15,5%)”.
Secondo Cecilia Taranto, segretaria nazionale Fp Cgil, e Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici, bisogna partire da qui per capire cosa sta accadendo nei Pronti soccorsi italiani. E bisogna partire da qui per agire e individuare le soluizioni.
“Il clamore mediatico è inutile se si ferma alla contingenza. Da anni denunciamo la criticità del sistema e gli operatori ne sono vittime molto coscienti. Va fermato il taglio indiscriminato dei posti letto pubblici – ha affermato Taranto – potenziato il filtro delle strutture territoriali, da tenere aperte giorno e notte, e resa trasparente la gestione dei posti letto. È una strana coincidenza che la paziente su cui è scoppiato il caso del Policlinico Umberto I di Roma sia stata trasferita al reparto solo dopo l'uscita della notizia”.
“I medici e gli infermieri hanno compiti sempre più gravosi- ha aggiunto Cozza – diminuiscono costantemente a causa di un'irresponsabile blocco del turn over e sono costretti a operare in condizioni che a volte avviliscono la loro professionalità e la dignità dei pazienti. Non bisogna dimenticare che gran parte dei 10mila medici precari lavora proprio nei Dipartimenti Emergenza”.