18 febbraio -
“Quello di oggi è un segnale importante di sensibilità politica, la dimostrazione che attraverso un dialogo serio e non urlato è possibile raggiungere obiettivi importanti e, in questo caso, anche porre rimedio ad una grave ingiustizia”. Silvestro Scotti, segretario generale FIMMG, commenta con soddisfazione la decisione proposta oggi in Consiglio dei Ministri, su iniziativa dei ministri Roberto Speranza e Elena Bonetti, di istituire un fondo a sostegno dei familiari dei professionisti sanitari deceduti per Covid. Una misura che FIMMG ha fortemente voluto, sperando che “non rappresenti solo un indennizzo ma anche, come richiesto, forme di tutela di queste famiglie rispetto alla perdita di chance che figli, mogli o mariti dei medici deceduti per Covid rischiano di subire dopo la perdita del loro cari”.
“Abbiamo trovato ascolto immediato nel ministro Roberto Speranza - sottolinea Scotti - un interlocutore attento e proattivo, tanto da arrivare all’importante proposta di oggi, ma speriamo fortemente che questo atto si concretizzi per ringraziare attraverso lui e il ministro Bonetti tutto il Governo. Il dialogo, talvolta anche aspro ma sempre leale, è l’unica strada efficace per un paese che, pur schiacciato dalle criticità economiche, sociali e sanitarie di questo periodo, vuole superarle e progredire costruendo un rapporto chiaro, leale e di paritaria responsabilità tra società civile e una politica che appaia al servizio dei cittadini, soprattutto quando si tratta di cittadini che per senso dello Stato hanno sacrificato tanto”, dice Scotti.
“In un frangente delicato come quello attuale - prosegue il leader FIMMG - non serve e non è coscienzioso proporre una dialettica di rottura, né trincerarsi dietro scioperi o agitazioni. Piuttosto che con chiusure i colleghi deceduti avrebbero meritato di essere ricordati con aperture, come loro sono stati aperti alle esigenze dei pazienti senza mai sottrarsi. Ancora una volta il ministro Roberto Speranza si dimostra in linea con il sentire comune e vicino alle tante famiglie che hanno subito una perdita gravissima a causa della pandemia”.
Scotti sottolinea poi come il tema dei ristori alle famiglie dei medici deceduti per Covid, come ovvio, sia stato sin da subito al centro dell’azione di FIMMG, condotta con il coinvolgimento e un lavoro silenzioso e costante con l’ente previdenziale ENPAM e la FNOMCeO. “Ad oggi - conclude il segretario generale - sono 370 sono i medici deceduti per Covid in Italia, la maggioranza dei quali sono medici di famiglia, molti dei quali sono iscritti della FIMMG, dirigenti della nostra associazione, molti dei quali amici personali. Troppi per essere dimenticati e soprattutto troppo importanti per noi che li considereremo sempre presenti nella nostra storia professionale come esempio e risposta a tutti quelli che non conoscendo il nostro impegno quotidiano, con troppa superficialità, giudicano il ruolo dei medici di medicina generale italiani”.