14 gennaio -
"Il nuovo sistema per rendicontare i pazienti ricoverati per Covid richiesto dalle Regioni – dichiara
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – prevede una “contabilizzazione” separata tra pazienti ospedalizzati per Covid e pazienti ricoverati per altre patologie, con infezione da Sars-CoV-2 ma asintomatici per Covid. La Fondazione Gimbe sottolinea che tale proposta, oltre a sottostimare il reale sovraccarico degli ospedali, aumenta l’impatto organizzativo e il carico di lavoro degli operatori sanitari e presenta numerosi rischi".
Innanzitutto, spiega Gimbe, "la proposta è inadeguata per ragioni cliniche: considerato che la Covid è una malattia multisistemica che colpisce vari organi e apparati, definire lo status di asintomatico è molto complesso, specialmente nei pazienti anziani con patologie multiple; inoltre, la positività al Sars-CoV-2 può peggiorare la prognosi di pazienti ricoverati per altre motivazioni, anche in relazione all’evoluzione della patologia o condizione che ha motivato il ricovero e alle procedure diagnostico-terapeutiche attuate. In secondo luogo, è inapplicabile per ragioni organizzative: la gestione di tutti i pazienti SARS-CoV-2 positivi, indipendentemente dalla presenza di sintomi correlati alla Covid, richiede personale, procedure e spazi dedicati, oltre alla sanificazione degli ambienti. Di conseguenza, risulta molto difficile immaginare la gestione degli asintomatici senza risorse aggiuntive, in particolare locali e personale. Infine, ha rilevanti risvolti medico-legali: la responsabilità di assegnare il paziente ricoverato ad una delle due categorie, con tutte le difficoltà e le discrezionalità del caso, è affidata al personale medico e alle aziende sanitarie, su cui ricadrebbero i rischi".
"Visto che l’obiettivo delle Regioni – conclude Cartabellotta – è chiaramente solo quello di ridurre la percentuale di occupazione in area medica per evitare il passaggio alla zona arancione o addirittura a quella rossa, allora tanto vale eliminare il sistema dei colori, lasciando ad ogni Regione le proprie responsabilità, sull’entità del sovraccarico ospedaliero e sui ritardi alle cure nei pazienti non Covid".