25 gennaio -
Essere in possesso della laurea magistrale, avere un'esperienza dirigenziale di almeno 5 anni in campo sanitario o sette negli altri settori, e un'età massima di 65 anni al momento della nomina. Saranno questi i criteri, anticipati dall'Ansa, che le Regioni dovranno seguire nella nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie pubbliche, secondo un ememdamento approvato oggi dalla commissione Affari Sociali della Camera. Nella seduta di oggi della Commissione è stato anche accolto un emendamento proposto dall'Idv e, più volte accantonato e poi riformulato, che prevede che quando il dg esprime un parere contrario al collegio di direzione, questo debba essere ''motivato''.
Le Regioni, quando entreranno in vigore le nuove norme sul governo clinico, dovranno garantire ''adeguata pubblicità dei bandi e delle nomine stesse'' e ''dei curricula'' (così come chiesto da emendamenti di Idv e Pd); dovranno poi definire, come prevedeva il testo originale, ''criteri e sistemi di valutazione e verifica dell'attivita' dei direttori geneali'' con particolare riferimento ''all'efficacia e alla funzionalita', all'ottimizzazione dei servizi sanitari e al rispetto degli equilibri economico-finanziari di bilancio concordati'' avvalendosi ''dei dati e degli elementi'' forniti dall'Agenas.
25 gennaio 2012
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