21 maggio -
“La mancata previsione del riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale al personale sanitario in servizio all’interno del testo legislativo sulle professioni sanitarie è una scelta profondamente sbagliata nei confronti di medici e infermieri che quotidianamente sono costretti a subire minacce, aggressioni, insulti nei pronto soccorso, negli ambulatori o sulle ambulanze del 118. In pratica vengono lasciati in balìa dei loro aggressori anche dopo gli episodi di cui sono vittime e costretti a difendersi in sede giudiziaria su denuncia di parte. La ritengo una soluzione mortificante per coloro che, finora, abbiamo considerato i nostri eroi, i nostri angeli custodi. Per questo ho ritenuto di astenermi nella votazione del testo finale in segno di solidarietà a un’intera categoria professionale che meritava più attenzione alla luce degli enormi sacrifici sostenuti negli ultimi mesi”.
Lo ha dichiarato
Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera.
“Le aggressioni al personale sanitario sono un male ancora da sconfiggere in Italia – ha proseguito la deputata di Italia Viva – e di questo la politica sembra non accorgersene. Mi riferisco a tutti coloro che su questa battaglia hanno promesso il massimo impegno per restituire dignità alle professioni sanitarie e che poi, in Aula, hanno evidentemente ritenuto di fare marcia indietro. Prima del lockdown le aggressioni hanno fatto registrare numeri preoccupanti. Bisogna evitare che con il progressivo ritorno alla normalità si torni anche a fare la conta dei pronto soccorso e delle ambulanze distrutte e di medici e infermieri refertati”.