16 dicembre -
"Troppe incertezze sul fronte dei rinnovi contrattuali e delle politiche occupazionali relative al pubblico impiego". Per questo Cgil, Cisl e Uil proclamano lo stato di agitazione nei comparti delle Funzioni Centrali, Locali e nella Sanità Pubblica. Uno stato di agitazione nel pubblico impiego, per rivendicare, “viste le carenze in legge di Bilancio, adeguate risorse economiche per il rinnovo dei contratti per il triennio 2019-2021, al netto della stabilizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale e dell’elemento perequativo, insieme ad un necessario stanziamento per finanziare un nuovo sistema di classificazione del personale”.
Sul fronte del ricambio generazionale, i sindacati chiedono “un piano straordinario di assunzioni, insieme a interventi per gli idonei e alla proroga delle procedure di stabilizzazione previste dalla legge Madia”. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa rivendicano, tra le altre cose, “anche la rimozione dei vincoli imposti alla contrattazione integrativa unilateralmente da parte del Mef relativamente alla percentuale di destinatari delle progressioni economiche orizzontali e la restituzione della piena autonomia della contrattazione al riguardo”.
Su quest’ultimo punto, i sindacati hanno deciso di “procedere con delle diffide formali poiché dai confronti sin qui avuti non vi è alcuna certezza di una risoluzione che assegni alla contrattazione le titolarità di tradurre e applicare le previsioni normative che non fissano alcuna soglia”.