24 ottobre -
“Ministro Speranza, un suo predecessore, Renato Balduzzi, dopo il giuramento al Quirinale, si presentò in Commissione Igiene e Sanità del Senato per illustrare le linee programmatiche dell’azione di Governo ed esordì con una sintesi sul SSN di due parole: ‘Occorre manutenzione’. Sembrò un’intuizione confortante facendo presagire la voglia, che credo tutti i ministri abbiano, di darsi da fare, di essersi accorti di uno spazio di lavoro per rimettere in cammino un servizio che stenta a mantenersi nell’ambito dell’efficienza utile e accreditata dai più, non solo in Italia, ma nel mondo”.
E’ quanto dichiara
Michele Saccomanno, presidente del sindacato degli ortopedici Nuova Ascoti a margine dell’audizione del ministro della Sanità,
Roberto Speranza, oggi in Parlamento.
“Noi ortopedici, le auguriamo che possa far di più che manutenere un sistema sull’orlo di una crisi che ne potrebbe compromettere i principi universalistici e le qualità funzionali indispensabili. Il SSN va riorganizzato con un progetto globale, abitato dalle proprie professionalità scientifiche, che non hanno bisogno di un egualitarismo livellato in basso, ma di una tensione costante che premi i diversi aspetti professionali, esaltando l’unitarietà dell’opera sanitaria con le peculiarità specialistiche ed una chiara gerarchia clinica decisionale - ha aggiunto - I soldi? I finanziamenti? Servono per una formazione qualificata, per giusti compensi (che non ci sono) e adeguate tecnologie, ma il tutto nell’ambito di un progetto di corretta allocazione di risorse umane, strutturali e tecnologiche”.
“Dobbiamo fermare in Sanità l’arte italica dell’arrangiarsi. Non è dignitoso, per i professionisti impegnati nella tutela della salute, svolgere il proprio lavoro come un possibile pericolo per una inadeguata risposta al paziente ed una possibile incriminazione del proprio operato, in mezzo a turni massacranti e a silenzi obbligati da gestioni politico-economicistiche del bene primario da tutelare”, ha sottolineato Saccomanno che ha concluso:
“Caro Ministro, utilizzi la forza di un giovane pensiero ed apra la sfida di una riorganizzazione globale del sistema salute. Non si culli sulle singole eccellenze che abbiamo, luoghi per pazienti e professionisti privilegiati, ma abbia l’ardire di programmare una Sanità universale degna di questo nome per l’Italia intera. I medici, gli ortopedici li avrà al Suo fianco”.