2 aprile -
Le recenti dichiarazioni del Ministro Grillo sulla linea di riforma del percorso di specializzazione dei medici italiani, per la Federazione CIMO-FESMED “sono convincenti perché escludono il doppio binario e riconducono il percorso ad un unico canale formativo che assicuri omogeneità della formazione su tutto il territorio nazionale”.
“Riteniamo – scrive il sindacato in una nota - , infatti, che la riforma delle specializzazioni mediche possa avvenire attraverso un contratto di formazione-lavoro a tempo determinato che consenta, previa costante verifica, di acquisire competenze sul campo utili all’inserimento nel mondo del lavoro. L’auspicato concetto di ospedale di formazione consentirebbe allo specializzando di svolgere progressive attività assistenziali integrative che potranno diventare sostitutive, previa acquisizione del titolo di specialità, con successivo accesso attraverso pubblico concorso”.
“Immaginiamo – prosegue - dunque che il canale unico possa richiedere, come per il doppio canale, una prima fase di transizione e, in ogni caso, che tutti i medici specializzandi avrebbero le stesse garanzie, gli stessi indirizzi di studio, non sarebbero assoggettati a “libere interpretazioni” locali; e che soprattutto avrebbero la possibilità di acquisire, lavorando, quelle competenze sul campo che oggi stentano ad ottenere”.
“Il giusto equilibrio – conclude il sindacato - tra finanziamento statale e regionale/aziendale consentirebbe di abbattere l’attuale imbuto formativo che ha generato decine di migliaia di medici a cui è stato precluso l’accesso alle scuole di specializzazione per mancanza di borse di studio. Attendiamo ora l'invito ad un costruttivo confronto per definire le proposte di riforma nel modo più corretto ed efficace”.