8 febbraio -
“La ministra Grillo va dicendo che `la battaglia sul personale è il prossimo obiettivo´ e intanto il Governo ha bocciato l'emendamento che stabilizzava i lavoratori precari della sanità, ha detto `no´ alla riduzione del ricorso ai contratti a termine e `no´ alla valorizzazione delle professionalità acquisite dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato ad oggi impegnato nel Servizio sanitario nazionale (SSN). Straordinario esempio di coerenza e competenza”. È quanto afferma la deputata del Pd
Debora Serracchiani.
“Il Governo ha voltato le spalle a una norma - spiega Serracchiani in una nota - che avrebbe contribuito in modo determinante a dare una risposta immediata alle carenze di personale negli enti della Sanità pubblica”.
Serracchiani precisa che “con l'introduzione di quota 100, l'accelerazione delle uscite per pensionamento rispetto a quelle già previste farà emergere ancora più drammaticamente l'insufficienza di risorse umane nella sanità. E in queste condizioni il Governo rinuncia alla stabilizzazione e promette nuovi reclutamenti, mentre l'Ufficio parlamentare di bilancio nel Rapporto sulla politica di bilancio 2019 ha più volte sottolineato il rischio concreto di riduzioni consistenti del finanziamento al SSN». Dal Rapporto si ricava infatti che la riduzione della spesa sanitaria rispetto al tendenziale è di «circa 170 milioni nel 2020 e di 1 miliardo nel 2021: con ricadute prevedibili - conclude - anche sul fronte del personale”.