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QS Edizioni - mercoledì 3 luglio 2024

Riccardo Cassi (Cimo): “Un testo da bocciare”

26 settembre - “Il decreto nel suo lungo iter parlamentare aveva già perso molti dei contenuti che interessavano realmente la categoria medica. E ora, con gli ultimi divieti posti dalle Regioni ha perso proprio tutto”. Così Riccardo Cassi, presidente della Cimo Asmd ha commentato a Quotidiano Sanità i contenuti della nuova proposta di testo unificato del Ddl sul Governo Clinico.
“È sparita la libera professione, non viene modificato nella sostanza il potere dei Direttori generali sulle nomine, il nuovo collegio di direzione viene allargato a tutti. La conclusione – ha detto Cassi – è che ci ritroviamo in un Governo clinico che ha perso di significato. Governo clinico significa riportare il medico al centro del sistema, portare la meritocrazia in primo piano, allontanare la politica dalla sanità. Tutto questo non è avvenuto. Il testo entra nel merito dell’entrata in pensionamento, ma il problema in realtà è un altro, ossia convincere i medici a rimanere nel Ssn”. È bene, ha quindi aggiunto il presidente della Cimo, che la politica stia più attenta perché il mondo medico sta lanciando segnali importanti come ha dimostrato la dura reazione sulla questione dei riscatti di laurea. “La verità  – ha concluso –  è che in questo Paese bisognerebbe rimettere mano alla riforma del titolo V e riportare la sanità a materia esclusiva dello Stato lasciando alle Regioni la sola organizzazione. Perché quello che abbiamo ottenuto sono state solo ventuno sanità diverse tra loro. Una peggio dell’altra”.
26 settembre 2011
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