20 settembre -
“Scongiurato il rischio di una contrattualizzazione degli specializzandi a scapito delle prospettive di assunzione dei giovani specialisti”, la Sigm chiede che si proceda “speditamente” alla “definizione condivisa e successiva applicazione delle restanti parti della proposta di Riforma” del percorso formativo pre-post lauream in Medicina “sulla quale si registra ampia convergenza”.
E cioè:
- Laurea abilitante in medicina e chirurgia con anticipazione del tirocinio professionalizzante dell’attuale esame di abilitazione al corso di laurea ed eliminazione dei tempi morti e dei disservizi registratisi negli ultimi nove anni tra il conseguimento della laurea e l’accesso alle scuole di specializzazione;
- Riduzione della durata delle scuole di specializzazione;
- Incentivazione all’accesso dei giovani medici alla ricerca attraverso la riduzione di un anno del corso di dottorato, per chi possa documentare di aver eseguito attività di ricerca durante la specializzazione (Legge n. 240/2010).
“Tali innovazioni nel pre-post lauream dei medici italiani consentirebbero una sensibile contrazione del corposo iter formativo dei che si attesta, nella più rosea delle previsioni, intorno ai 12-13 anni, anticipando quindi l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e favorendo la costruzione di un più solido pacchetto previdenziale”, afferma la Sigm.
Per quanto riguarda le parti più controverse della Riforma, al momento congelate, il Sigm “è convinto che sarà possibile trovare una soluzione condivisa nel medio-lungo termine”. Tale posizione verrà ribadita nel corso dell'incontro ufficiale che il Segretariato Italiano Giovani Medici avrà domani con il ministro della Salute, Ferruccio Fazio.