24 luglio -
“Ringrazio il sottosegretario Fugatti, sempre preciso e puntuale nelle risposte, e grazie anche a lei, Presidente, io credo, però, che non sia sufficiente la rettifica. Capisco che il Ministero della salute, più che chiedere la rettifica, probabilmente non possa fare, ma credo che il Governo debba fare di più, debba attivare l'Agcom, perché queste trasmissioni non devono proseguire nel frattempo”. È quanto afferma il deputato di FdI,
Giovanni Donzelli nella sua replica al sottosegretario Fugatti sull’interrogazione sul ‘metodo Panzironi’.
“Perché – sottolinea Donzelli - , anche se viene fatta una rettifica del Ministero della salute, se Panzironi e il suo gemello continuano a comprare gli spazi come spazi pubblicitari e a inserire i propri finti programmi divulgativi come spazi pubblicitari, il problema resta, perché, ovviamente, nella psicologia delicatissima di un malato - e magari di un malato anche di malattie gravi, si parla anche di cancro e Panzironi propone, con la sua dieta e con le sue pilloline, di curare anche il cancro, per esempio - dopo la fase, ovviamente, di shock, c'è la delicatissima fase di reazione, in cui la cosa più ovvia, psicologicamente, è la negazione come fase di difesa da parte del paziente e da parte dei familiari del paziente, e non c'è niente di più facile per un malato di aggrapparsi a qualsiasi speranza: ne ha necessità, ne ha necessità psicologica”.
“Di conseguenza – prosegue il deputato FdI -, facendo vedere in televisione, in uno spazio pubblicitario camuffato da spazio informativo, che si divulga, per esempio - leggo testualmente alcuni stralci da una puntata dedicata proprio al cancro, in cui Panzironi suggerisce il suo integratore, venduto e costruito da lui e dal fratello, perché poi in queste trasmissioni si promuovono dei prodotti da lui venduti – che “questo integratore ha un ruolo essenziale nel sistema immunitario per la cura del cancro, ma lo Stato non ha interesse a sviluppare il ruolo della vitamina D nella cura del tumore”, si fa credere al malato che ci sia un complotto per cui lo Stato non vuole curare il tumore e in realtà lui può curare il tumore. Questo è pericolosissimo, non basta una rettifica del Ministero della salute, deve essere impedito, perché deve essere difesa la salute dei cittadini”.
“Quindi – specifica Donzelli - io capisco che lo strumento del Ministero della salute è questo, ma il Governo nel suo complesso deve intervenire con l'Agcom, perché poi spesso queste stesse piccole utenze televisive che trasmettono questi spazi sono le stesse che ricevono i finanziamenti pubblici. E allora tutto questo non può essere, non può coesistere, non si può pensare che delle televisioni che magari ricevono e stanno in piedi grazie al finanziamento pubblico, prendano e pubblichino, nei propri spazi, degli spazi privati in cui si illude il malato di cancro che comprando le pilloline linee della famiglia Panzironi si possono smettere le cure normali e si può trovare una via alternativa, perché lo Stato in realtà non ha interesse a curare. Se si lascia e se si consente questo, anche con la rettifica, ma se si consente e si permette questo, si nega la scienza, che, invece, è necessaria, perché, ovviamente, per poter tutelare la salute dei nostri cittadini, bisogna dare delle sicurezze, non si può permettere che su questo ci sia alcun tipo di equivoco, perché altrimenti si mette a repentaglio la salute dei cittadini, dei più deboli, di quelli che, magari, non hanno nemmeno il substrato culturale per poter distinguere tra il messaggio pubblicitario di Panzironi e l'informazione del Ministero della salute. Anche perché Panzironi poi dice che lo Stato non ha interesse a svelare la verità e, quindi, quando si va a vedere l'eventuale rettifica del Ministero della salute, si dice: ecco, aveva avvertito Panzironi che lo Stato nel suo complotto non aveva interesse a questo. È necessario fermarlo”.