21 giugno -
"Sono assolutamente d'accordo" con quanto evidenziato dal Consiglio superiore di sanità nel parere contrario alla vendita della 'cannabis light', a causa "dei suoi potenziali rischi per la salute, che esistono soprattutto per i giovani. Realizzare questi 'cannabis shop' ha dato l'impressione che questa sostanza possa essere assimilata a un alimento: ci sono i controlli, ma si possono pur sempre eludere e si rischia che diventi un modo per acquistare cannabis anche per scopi da quelli per cui i negozianti dicono di venderla".
Così Silvio Garattini, direttore scientifico dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano e membro egli stesso del Css.
"Penso sia molto importante - aggiunge il farmacologo - mantenere soprattutto fra i giovani l'idea che la cannabis è una droga e può dare effetti molto importanti anche a distanza di tempo se si assume in fase giovanile, quando il cervello è ancora in fase di sviluppo, e può aprire le porte ad altri tipi di droga. Bisogna togliere dalla testa della gente che sia una droga leggera: questo è un termine che non deve essere utilizzato. In più - conclude - se succedesse qualcosa", incidenti o malori fra chi utilizza cannabis light, "la responsabilità sarebbe delle istituzioni. Questo è solo un modo per bypassare la legge e dare vita a una sorta di legalizzazione, senza che in realtà ci sia".
21 giugno 2018
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