22 dicembre -
“Il voto del gruppo Gal è favorevole, ma con riserva. Il ddl Lorenzin, infatti, oggi torna in quest’aula dalla Camera sfregiato da errori gravissimi, determinati dalle contese interne alla maggioranza con un Pd che evidentemente non voleva questo provvedimento. Errori che potrebbero determinare dei punti di caduta deleteri su alcuni aspetti qualificanti. Primo fra tutti, quello relativo alla riforma degli Ordini delle professioni sanitarie su cui si era fatto un sostanziale passo in avanti con il testo approvato a larga maggioranza nel maggio del 2016 sia in quest’aula che in Commissione Sanità”. A sostenerlo, in una nota, il senatorei
Luigi d’Ambrosio Lettieri (Noi con l’Italia/Gal), in dichiarazione di voto sul ddl Lorenzin appena approvato al Senato.
Per d’Ambrosio Lettieri, “questo è infatti un provvedimento che nel suo primo impianto conteneva e certamente continua ad apportare qualificanti novità frutto del lavoro corale fatto anche in Commissione Sanità del Senato e in aula e che è anche figlio di alcuni provvedimenti legislativi fatti dal centrodestra nelle scorse legislature. Penso alla sperimentazione clinica, alla armonizzazione delle norme in una logica europea, alla trasparenza, al rigore, terzietà e indipendenza, alle attività disciplinate in merito ai comitati etici, alla medicina di genere, al parto indolore nei lea, alla previsione di sanzioni più severe per l’esercizio abusivo delle professioni sanitarie, alla regolamentazione di alcune professioni border line”.
“Su riforma degli Ordini - tra riorganizzazione, ammodernamento e riconoscimento di nuove ordini professionali sanitari – non si possono fare passi indietro. Si tradirebbero le aspettative non delle lobby, ma di oltre un milione di persone che attendevano una regolamentazione. Mi riferisco, tra gli altri, ai tecnici del laboratorio biomedico, agli igienisti dentali, ai tecnici della prevenzione e riabilitazione, agli infermieri che oggi sono costituiti in collegio. Ma anche alle aspettative dei cittadini. Con questa riforma verrebbero consolidate e migliorate le garanzie di efficacia ed efficienza delle prestazioni sanitarie con la qualità della funzione pubblicistica degli Ordini”, osserva il senatore.
“Ma le modifiche apportate dalla Camera – per d’Ambrosio Lettieri - rischiano di pregiudicare il risultato. Non tengono conto, infatti, delle asimmetrie elettorali per gli Ordini a livello provinciale e nazionale; del codice deontologico che così come disciplinato nella norma modificata potrebbe essere disapplicato in alcuni ambiti del territorio, privando così un Ordine del proprio codice etico che deve necessariamente avere una propria vigenza a livello nazionale. Così come le modifiche non tengono conto dei regolamenti interni vigenti e la loro compatibilità con le norme che vengono introdotte. Spero che l’odg approvato serva a dare una risposta puntuale e precisa e confido nelle iniziative che il ministro vorrà tempestivamente adottare perché possa sgomberarsi il campo da qualsiasi equivoco”.
Per d’Ambrosio Lettieri “c’è anche la questione della soppressione dai contorni misteriosi dell’art. 13, riguardante la farmacia dei servizi. Un articolo contenuto tra l’altro proprio nel testo del governo e poi inopinatamente soppresso alla Camera con un emendamento del Pd”.