20 dicembre -
"Si è da poco concluso l’iter per l’approvazione dell’emendamento in Commissione Bilancio della Camera finalizzato in origine a garantire 100 milioni di euro per circa 1000 contratti di formazione specialistica aggiuntivi per l’anno 2018. Ad una prima rimodulazione del testo, si era ipotizzato uno stanziamento di 5 milioni per il 2018, 10 per il 2019 e 25 per il 2020, per un totale di circa 200 borse aggiuntive a partire dal prossimo concorso. Pur essendo un'esigua parte rispetto alle effettive esigenze evidenziate dalla comunità, dal sistema sanitario e dagli operatori, tali risorse avrebbero potuto garantire il futuro a numerosi colleghi. Purtroppo apprendiamo con rammarico che anche la proposta modificata è stata rifiutata e nessun fondo aggiuntivo verrà stanziato per aumentare il numero di borse all’interno della Legge di Bilancio 2018". Così in una nota FederSpecializzandi.
"Siamo increduli, delusi, e arrabbiati. Ancora una volta, nonostante le richieste, le azioni di advocacy mirata e la pressione mediatica, si sono fatte tante promesse a cui non è seguito nessun atto concreto. Agli specializzandi non vanno nemmeno le briciole. A poco vale la solita scusa della 'coperta corta per tutti': prendiamo atto che i giovani e il futuro del personale medico italiano non sono evidentemente una priorità. Come ribadito incessantemente, la formazione dei medici non è un lusso, ma un impegno per la Salute della Comunità che, a quanto pare, nessuno si è preso. Migliaia di medici non avranno la possibilità di accedere al sistema di formazione specialistica e la responsabilità è unicamente della miopia dei decisori politici", proseguono.
"All'On. Crimì va il nostro ringraziamento per essere stato il solo ad aver proposto un emendamento in favore degli specializzandi, per avere ascoltato le richieste dei medici bloccati nell’imbuto formativo e per la dedizione con cui ha portato avanti questa battaglia assieme a noi. Nonostante l'estrema amarezza, l’impegno di FederSpecializzandi non finisce qui e proseguiremo nel nostro sforzo per reperire le ulteriori risorse necessarie per risolvere il problema dell’imbuto formativo e per evitare che vengano persi contratti in occasione del prossimo concorso nazionale", concludono.